Dissesto idrogeologico, il Pd al ministro dell’Ambiente: «Usare i fondi delle politiche di coesione»
[11 Marzo 2014]
Domani il ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti (nella foto) risponderà al question time alla Camera e i dei deputati gli hanno chiesto di «ottenere che parte delle risorse del Fondo delle politiche di coesione, come prevede la Legge di stabilità, siano destinate a interventi per la messa in sicurezza del territorio, per il ripristino delle condizioni di sicurezza e di salvaguardia dei siti interessati da gravi fenomeni di inquinamento ambientale, in particolare per quanto riguarda le risorse idriche superficiali e profonde, nonché ad interventi di prevenzione del rischio idrogeologico finalizzati alla manutenzione ordinaria ed equilibrata del territorio».
Il Pd si trova così nella strana situazione di interrogare un ministro dell’Udc del governo guidato dal suo segretario su una questione che riguarda il governo di territori dove spesso amministrano i democratici.
Infatti, nell’interrogazione i deputati Pd ricordano i dati del dissesto idrogeologico in Italia: «l’82% dei Comuni è esposto a rischio idrogeologico, sono oltre 5 milioni e 700mila i cittadini che vivono in aree di potenziale pericolo e 1,2 milioni gli edifici che insistono su queste aree. Secondo dati ufficiali, in poco più di cento anni ci sono stati 12.600 tra morti, dispersi o feriti e più di 700mila sfollati. Tra il 2002 e il 2014 si contano 293 morti, 24 nell’ultimo anno; che dal 2002 ad oggi si sono verificati quasi 2.000 episodi di dissesto e ancora più sconcertante è che dal gennaio 2014 in soli 23 giorni (data dell’ultima rilevazione) si sono registrati 110 episodi in tutto il territorio italiano; inoltre, circa una scuola su dieci, 6.400 edifici scolastici sui 64.800 totali presenti in Italia, è localizzata in area di potenziale pericolo perché soggetta a rischio frana o alluvione; medesima situazione vale per le strutture ospedaliere, con 550 edifici che si trovano in zone a rischio, mentre per gli stabilimenti industriali sono 46mila in territori colpiti dal dissesto che salgono a 460mila considerando anche gli uffici e i negozi; i decreti ministeriali di riconoscimento dei danni derivanti da piogge alluvionali persistenti a strutture ed infrastrutture, nel periodo dal 2002 al 2012, hanno erogato risorse pari a 2.298,28 milioni di euro, di cui 1.233,37 per danni causati alle strutture e 1.064,91 milioni di euro per danni causati alle infrastrutture».