Ecco la strategia nazionale del ministero dell’Agricoltura su risparmio idrico, tutela territoriale e lotta al dissesto idrogeologico
Bellanova: «Acqua risorsa centrale in agricoltura». Abi: «Ruolo centrale dei consorzi di bonifica»
[9 Gennaio 2020]
Secondo il ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali, la Strategia nazionale per il risparmio idrico, la tutela territoriale, la lotta al dissesto idrogeologico presentata dalla ministro Teresa Bellanova è «una programmazione imponente, per risorse investite, impatto dei cantieri avviati, territori coinvolti».
Al ministero ricordano che «suddivisa nei bienni 2018-2019 e 2020, la Strategia ha visto nel primo biennio finanziati sessantasette progetti di rilevanza nazionale nel settore della bonifica e del risparmio idrico in agricoltura per complessivi629 milioni di euro attraverso il Programma di sviluppo rurale nazionale(PSRN); il Fondo sviluppo e coesione; la Legge di bilancio (infrastrutture strategiche) 2017 che aveva istituito il Fondo per le infrastrutture strategiche. Tutti in fase di esecuzione: l’immediata cantierabilità era infatti una delle condizioni per partecipazione alla selezione indetta, il che ha consentito ai beneficiari, in gran parte Consorzi di bonifica, di essere immediatamente operativi». Nelle prossime settimane, grazie anche all’importante lavoro di attrazione delle risorse svolto dal Mipaaf in questi mesi, prenderà il via una nuova tranche di interventi, per circa 500 milioni di euro e la realizzazione di 52 progetti.
Nella Strategia nazionale rientrano anche a Banca dati degli Investimenti irrigui e il Sistema Informativo nazionale per la gestione della risorsa idrica in agricoltura. Al Mipaaf spiegano che «Realizzata nel 2018 dal CREA in collaborazione con le Regioni la Banca Dati, obiettivo della Banca dati è supportare nella maniera più ampia possibile la programmazione degli interventi finalizzati alla riduzione dei rischi in agricoltura, sia in relazione alla scarsità idrica, sia al dissesto. Anche attraverso la connessione con il Sistema informativo nazionale per la gestione della risorsa idrica in agricoltura (SIGRIAN), anch’esso gestito dal CREA, database nazionale unico di riferimento per la raccolta di dati e informazioni sull’uso irriguo dell’acqua a scala nazionale, importante anche nella definizione di modelli di certificazione sulla sostenibilità, in particolare per quanto concerne l’utilizzo della risorsa idrica (cosiddetta impronta idrica)».
La Bellanova ha concluso: «Una parte consistente dei fondi utilizzati per l’attuazione dei progetti rinviene da quel Fondo Infrastrutture costituito con la Legge di bilancio del 2017, che non a caso individuava proprio nel dato infrastrutturale nel nostro Paese uno dei punti, se non quello più rilevante e strategico, sui cui intervenire senza indugi. Era la stessa logica che aveva informato e dato vita a due intuizioni straordinarie poi sciaguratamente cancellate: Casa Italia e Italia Sicura. Straordinarie perché, dinanzi a cambiamenti climatici così evidenti e dagli esiti spesso devastanti, con le gelate al sud e la siccità al nord, e alla pervasività del dissesto idrogeologico, non possiamo pensare di agire solo quando il disastro è accaduto. Per questo, in virtù della lungimiranza che caratterizzava quelle strutture rivelatesi un successo, quanto presentiamo oggi lo leggo a giusta ragione in quel solco, ulteriore conferma della giustezza e valenza. Quando parliamo di Italia shock, delle proposte che in questo mese presenteremo ai nostri partner di governo, diciamo: abbiamo le risorse, abbiamo i progetti immediatamente cantierabili, lavoriamo per mettere a valore presto e bene le une e gli altri. Non è civile un paese dove un’opera pubblica anche di pochi chilometri ha bisogno di anni per vedere la luce con un costo enorme per i cittadini e la loro qualità della vita. Le decine di opere in fase di realizzazione che oggi stiamo illustrando dimostrano che è possibile. Qui l’abbiamo fatto e stiamo continuando a farlo, anche con una capacità forte di attrazione delle risorse per proseguire nel programma avviato, il che si traduce non solo, come è evidente, nel raggiungimento degli obiettivi individuati, contrasto al dissesto idrogeologico e riduzione dei rischi legati alla scarsità idrica, ma soprattutto in nuova salvaguardia e tutela del paesaggio».
Molto soddisfatto per le parole del ministro si è detto il presidente dell’ Associazione Nazionale Consorzi di gestione
e tutela del territorio e acque irrigue (Anbi), Francesco Vincenzi, che ha sottolineato che la presentazione della Strategia nazionale : «E’ una pagina straordinaria, per la quale ringraziamo il ministro ed il dicastero delle politiche agricole alimentari e forestali, a testimonianza della modernità dei Consorzi di bonifica, capaci non solo di dimostrare efficienza operativa, ma di essere adeguati alle nuove sfide lanciate dall’Unione Europea». Il presidente dell’Anbi ha aggiunto che «Non è accettabile però che siano necessari troppi anni per realizzare opere pubbliche. Dobbiamo lavorare per ridurre il gap infrastrutturale fra regioni, con quelle del Sud, che continuano a pagare decenni di errate politiche: la valorizzazione del territorio è un fondamentale asset per lo sviluppo economico ed occupazionale. Da anni manca, però, una strategia complessiva sul modello di sviluppo più congeniale all’Italia. Ribadiamo, innanzitutto, la necessità di approvare al più presto la Legge sul Consumo del Suolo, ferma da troppo tempo in Parlamento. Insieme dobbiamo puntare ad un Piano nazionale di manutenzione ed infrastrutturazione del territorio per salvaguardarne la bellezza e le ricchezze agroalimentari. I cambiamenti climatici stanno evidenziando la necessità di adeguare la rete idraulica del Paese, migliorando la capacità di gestire le acque anche attraverso la realizzazione di invasi in una logica di multifunzionalità e sostenibilità. In questo è necessaria un’azione congiunta con la politica per affermare, in sede europea, l’indispensabile funzione dell’irrigazione per le agricolture del Mediterraneo».