Goletta: depurazione in Toscana a due facce
[30 Giugno 2014]
L’esito dei campionamenti effettuati dai tecnici di Legambiente in Toscana per Goletta Verde mostra un quadro tutto sommato positivo: su 18 punti monitorati 6 sono risultati con cariche batteriche oltre i limiti di legge, nonostante la pioggia che ha preceduto i campionamenti, ma secondo gli ambientalisti «Emergono ancora una volta le storiche criticità sul fronte della depurazione, in particolare all’Isola dell’Elba, non più ammissibili in un territorio con una così forte vocazione turistica».
La fotografia scattata da Goletta Verde in Toscana è stata presentata oggi in conferenza stampa, al Caffè delle Giubbe Rosse di Firenze e il presidente regionale di Legambiente, Fausto Ferruzza, ha sottolineato che «La vocazione turistica e naturalistica di una delle più belle aree della Penisola non può più rischiare di essere messa in discussione dai ritardi con i quali si sta procedendo a mettere a sistema gli interventi necessari per ampliare la già buona performance depurativa».
I 18 prelievi effettuati il 14 e 15 giugno dal laboratorio mobile di Goletta Verde hanno quindi riscontrato 6 punti con valori di inquinanti oltre i limiti, 4 dei quali giudicati “fortemente inquinati”: quello a Marina di Carrara (comune di Carrara, Foce torrente Carrione); a Marina di Ronchi (comune di Massa, foce canale Magliano); nel comune di Orbetello, alla foce del fiume Albegna in località Albinia; a Campo nell’Elba (foce fosso della Galea/La Pila, in località la Foce). “Inquinato” il giudizio per quelli di Capoliveri (spiaggia di Margidore, in località Lacona) e a Marciana Marina (lato interno all’area portuale del Moletto del Pesce).
Gli ambientalisti hanno evidenziato che «L’obiettivo del monitoraggio di Goletta Verde è quello di individuare i punti critici di una regione, analizzando il carico batterico che arriva in mare. Legambiente, è bene ribadirlo, effettua un’istantanea che non vuole sostituirsi ai monitoraggi ufficiali. I parametri indagati sono microbiologici (enterococchi intestinali, escherichia coli) e vengono determinati inquinati i risultati che superano i valori limite previsti dalla normativa sulle acque di balneazione vigente in Italia (Dlgs 116/2008 e decreto attuativo del 30 marzo 2010) e fortemente inquinati quelli che superano di più del doppio tali valori.
La regione Toscana è di certo tra le più performanti in Italia sotto il profilo della depurazione (una percentuale di 108,7% di abitanti equivalenti serviti effettivi da impianti di depurazione delle acque reflue urbane – dato dossier Legambiente Mare Monstrum 2013). È evidente, però, che i punti critici evidenziati dai nostri monitoraggi meritano un approfondimento da parte degli enti competenti».
Facendo un raffronto con il Portale delle Acque del Ministero della Salute, dei 6 punti inquinati o fortemente inquinati risulta che 2 non sono per nulla campionati dalle autorità competenti (Foce torrente Carrione e Moletto del Pesce di Marciana Marina) e 4 risultano invece balneabili: Foce canale Magliano a Marina di Ronchi a Massa, la Foce del fiume Albenga di Orbetello, Margidore (punto di prelievo Arpat Golfo Stella Ovest) e la Foce fosso della Galea/La Pila a Campo nell’Elba. Per i primi due punti, sul Portale delle Acque viene riportato un profilo “buono” che indica la media dei risultati dei prelievi degli ultimi quattro anni. I due punti all’Elba, invece, risultano avere una qualità eccellente.
Serena Carpentieri, portavoce di Goletta Verde, conclude: «I nostri prelievi si concentrano nei punti critici della costa, in particolare su spiagge e tratti di mare dove insistono foci di fiumi o canali, fattori che potenzialmente rappresentano una fonte di inquinamento a causa di reflui non opportunamente depurati e dunque inquinati dal punto di vista batteriologico I giorni che hanno preceduto i campionamenti sono stati caratterizzati da pioggia e questo può avere influito sulla qualità delle acque campionate. Le condizioni meteorologiche non possono però essere un alibi, specialmente per una regione come la Toscana che si distingue in Italia per una buona efficienza depurativa. Anche l’’Elba dimostra di avere tutte le potenzialità per risolvere i problemi con alcuni interventi strutturali, gestionali e manutentivi, come dimostrano i dati positivi dei prelievi alla foce del fosso di Campo all’Aia e di Portoferraio. Ci auguriamo quindi che il nostro approfondimento possa essere da sprono per prevedere indagini di approfondimento e iniziare la stagione balneare al meglio delle capacità che il mare toscano offre».