Goletta Verde: discreta performance della Toscana, ma problemi nel sistema depurativo
Attenzione alle foci di canali e torrenti a Massa, Carrara e isola d’Elba
[14 Agosto 2013]
Secondo i risultati dei prelievi effettuati da Goletta Verde, che ha terminato il suo viaggio lungo le coste italiane, «La Toscana gode certamente di un buon livello di depurazione rispetto alle altre regioni italiane, ma in alcune aree di pregio la situazione è al limite. Occorrono interventi urgenti per adeguare e potenziare l’intera rete ed evitare di compromettere gli ecosistemi fluviali e quello marino. Regione ed enti territoriali, sia costieri che dell’entroterra, intervengano con urgenza e diano piena attuazione al sistema di depurazione dei reflui urbani».
È quindi nel complesso discreto l’esito dei campionamenti effettuati dai biologi in Toscana, ma ancora una volta vengono alla luce criticità già note sul fronte della depurazione, ma «Non più ammissibili in un territorio con una così forte vocazione turistica».
Sui 18 campionamenti effettuati lungo i 601 chilometri di costa, solo 6 sono risultati “fuorilegge”, 4 dei quali con un giudizio di “fortemente inquinato”. Ancora una volta come già nel 2012 in Toscana e come nel 2013 un po’ in tutta Italia, sul fronte dell’inquinamento microbiologico, le zone più critiche sono due foci di corsi d’acqua a Marina di Massa (canale Magliano) e a Marina di Carrara (torrente Carione) oltre che in tre piccole foci all’Isola d’Elba. «Zone di pregio, che andrebbero tutelate, valorizzate e fornite di sistemi depurativi più efficienti – dicono quelli di Goletta Verde – visto che evidentemente l’attuale sistema non riesce a reggere il carico antropico che negli anni ha raggiunto livelli ragguardevoli». Da qui l’appello a Regione ed enti territoriali, sia costieri che dell’entroterra, perché «Si intervenga finalmente per risolvere con urgenza e dare piena attuazione al sistema di depurazione dei reflui urbani.
L’obiettivo del monitoraggio realizzato dai biologi di Goletta Verde in tutt’Italia è stato quello di individuare i punti critici di una regione, analizzando il carico batterico che arriva in mare. Anche nel caso della Toscana, dunque, l’attenzione è stata focalizzata soprattutto alle foci e in tratti “sospetti” segnalati dai cittadini, attraverso il servizio SOS Goletta, o dai circoli locali. Come spiegano gli ambientalisti, «Goletta Verde, è bene ribadirlo, effettua un’istantanea che non vuole sostituirsi ai monitoraggi ufficiali. È evidente, però, che i punti critici evidenziati dai nostri monitoraggi meritano un approfondimento da parte delle amministrazioni competenti». I prelievi e le analisi di Goletta Verde vengono eseguiti dalla squadra di biologi di Legambiente che anticipa il viaggio dell’imbarcazione. In Toscana la squadra di tecnici ha campionato il 7 ed 8 agosto. I parametri indagati sono microbiologici (enterococchi intestinali, escherichia coli) e vengono determinati inquinati i risultati che superano i valori limite previsti dalla normativa sulle acque di balneazione vigente in Italia (Dlgs 116/2008 e decreto attuativo del 30 marzo 2010) e fortemente inquinati quelli che superano di più del doppio tali valori
A preoccupare sono alcuni punti all’Isola dell’Elba, dove sono risultati “fuorilegge” tre prelievi su cinque. Per due di questi, entrambi eseguiti nel comune di Portoferraio, il giudizio è di “fortemente inquinati”: alla foce del fosso della Concia, in località Antiche Saline (più volte segnalato da Legambiente per le sue acque maleodoranti e che Goletta Verde ha analizzato dopo le segnalazioni di diversi cittadini, alcuni dei quali avevano realizzato prelievi ed analisi in proprio che segnalavano un elevato inquinamento) e alla foce del fosso di San Giovanni, nell’omonima località (anche qui i biologi di Legambiente sono intervenuti su segnalazione dei cittadini). Giudizio di “inquinato” per i campionamenti eseguiti a Mola, Comune di Capoliveri, sempre all’isola dell’Elba, in piena Zona umida Sito di interesse Regionale, Zona di protezione speciale e Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano. I prelievi sono stati eseguiti presso lo sbocco dello scarico del depuratore Vaccarelle, che già nel 2012 aveva ricevuto una sanzione amministrativa dall’Arpat per difformità negli scarichi. Nella norma, invece, i campionamenti eseguiti negli altri comuni nell’isola d’Elba, cioè a Capoliveri (spiaggia di Naregno) e Porto Azzurro (scogli a sud est della spiaggia).
«Mola non è purtroppo una sorpresa – dice Umberto Mazzantini, responsabile Mare di Legambiente Toscana e portavoce del Circolo Arcipelago Toscano – Non è fortunatamente un’area frequentata dai bagnanti, ma è davvero delicata dal punto di vista ambientale. A poche centinaia di metri c’è anche il progetto di realizzare un nuovo porto che finirebbe per soffocare la zona umida e la prateria di posidonia. E’ chiaro che Comune Asa, Arpat e Parco Nazionale devono lavorare in sinergia perché questi dati fuori norma non siano più possibili. L’indecente situazione del fosso della Concia è nota e nessuno si sognerebbe di fare il bagno alla sua foce e a San Giovanni anche l’Arpat aveva già riscontrato dati fuori norma ed in precedenza erano scattati divieti di balneazione temporanei, ma i due fossi sfociano in un’area di grande importanza ambientale, residui di una zona umida e delle saline che vanno salvaguardati ad ogni costo, vista anche la presenza delle terme. Per questo Legambiente torna ancora una volta a chiedere una tutela di tutta quell’area costiera e degli importanti acquiferi superficiali. Una bonifica della quale dovrà tener conto anche il progetto di water front di Portoferraio. La prossima entrata in funzione del depuratore dello Schiopparello dovrebbe consentire di attenuare l’impatto dei reflui, ma è chiaro che in alcune località dell’Elba esiste un problema di depurazione, come dimostrano anche i prelievi degli scorsi anni e come ammette la stessa Ato acque».
Dei 9 prelievi effettuati in provincia di Livorno, 4 presentavano valori di carica batterica al di sopra dei limiti di legge. Oltre quelli già menzionati all’Isola d’Elba, è risultato inquinato il campionamento a Piombino, dove sono state analizzate le acque allo sbocco dello scarico presso la spiaggia antistante via Salivoli. Entro i limiti, invece, i prelievi effettuati a Livorno (spiaggia Tre Ponti, località Ardenza); Cecina (foce del fiume Cecina, località Marina).
A Massa e Carrara i due punti analizzati dai biologi di Goletta Verde hanno dato entrambi un giudizio di “fortemente inquinato”. In particolare a Massa è stato prelevato un campione alla foce del canale Magliano, in località Marina di Ronchi; mentre a Carrara il campionamento è stato eseguito in località Marina, alla foce del torrente Carione. Tre i prelievi effettuati in provincia di Lucca, tutti con valori di inquinati contenuti entro i limiti di legge: a Viareggio (spiaggia antistante piazza Mazzini); a Camaiore (Lido di Camaiore, spiaggia a circa duecento metri a nord della foce del fosso Abate) e a Pietrasanta (foce fosso Fiumetto, località marina). Situazione nella norma anche a Pisa, dove sono stati eseguiti due campionamenti: uno alla spiaggia di Marina di Vecchiano e uno alla foce del canale Scolmatore dell’Arno, in località Calambrone). Tre i campionamenti effettuati in provincia di Grosseto. Anche qui in nessun punto è stata riscontrata una carica batterica preoccupante, con valori contenuti entro i limiti di legge. I biologi hanno campionato le acque alla foce del fiume Alma, nel comune di Castiglione della Pescaia, in località Punta Ala; alla foce del fiume Albegna, in località Albinia del comune di Orbetello; alla spiaggia Cala Galera, in località Poggio Pertuso del comune di Monte Argentario.
Katiuscia Eroe, portavoce di Goletta Verde, traccia un bilancio delle analisi: «Anche quest’anno il monitoraggio di Goletta Verde riporta un quadro tutto sommato positivo della qualità delle acque regionali, ma allo stesso tempo mette ancora una volta in luce le criticità, ormai storiche, di un sistema depurativo non sempre in grado di accogliere e depurare il carico antropico “caratteristico” del periodo estivo –La fotografia scattata dai nostri tecnici evidenzia, infatti, come le maggiori criticità dal punto di vista dell’inquinamento microbiologico si riscontrano proprio dove i sistemi di depurazione sono poco adeguati, e in un periodo dell’anno di primaria importanza per l’economia dei Comuni costieri e non solo. Corsi d’acqua, fossi e canali sono sotto accusa proprio perché troppo spesso veicolo di inquinamento microbiologico».
Franco Di Martino, direttore di Legambiente Toscana, conclude: «La Toscana, lo ribadiamo anche quest’anno, è di certo tra le regioni più performanti d’Italia sotto il profilo della depurazione, ma da tempo chiediamo che vengano affrontate le criticità ancora irrisolte. Il tour della Goletta Verde ha focalizzato volutamente la sua attenzione sul turismo di qualità e sulla tutela delle aree naturali. La vocazione turistica e naturalistica di una delle più belle aree della Penisola non può più rischiare di essere messa in discussione dai ritardi con i quali si sta procedendo a mettere a sistema gli interventi necessari per ampliare la già buona performance depurativa. La sfida della qualità delle acque deve diventare una priorità nell’agenda politica regionale e territoriale, che non deve coinvolgere i soli comuni costieri, ma anche quelli dell’entroterra. Ci piacerebbe poter tornare il prossimo anno e vedere finalmente risolte anche le criticità rimaste ancora aperte».