Inaugurato il nuovo modulo del dissalatore dell’Isola del Giglio
Innovazione e investimenti, tra i quali 700mila euro per ammodernare il sistema di produzione di acqua potabile da quella di mare
[8 Settembre 2020]
Da oggi, grazie ad un investimento di circa 700mila euro dell’Acquedotto del Fiora (Adf) per un innovativo intervento di potenziamento e rinnovamento, l’isola del Giglio può contare su un impianto di dissalazione ancora più performante.
Il nuovo modulo a osmosi inversa del dissalatore è stato inaugurato in località Bonsere, a Giglio Porto, da Roberto Renai e Piero Ferrari, rispettivamente presidente e amministratore delegato di Adf, dal sindaco di centrodestra dell’Isola del Giglio Sergio Ortelli e dal direttore dell’Autorità Idrica Toscana Alessandro Mazzei e Adf Sottolinea che così si otterrà «un aumento della disponibilità di acqua potabile per residenti e turisti, in grado di assicurare con ancora più efficienza l’autonomia idrica dell’isola». Al taglio del nastro hanno partecipato» e ricorda che «Oltre all’installazione del nuovo modulo, l’intervento ha riguardato anche tutte le sezioni e componenti dell’impianto: aumento dimensioni vasca di accumulo acqua mare, installazione di due nuovi serbatoi da 35 mc ognuno (per un tot 70 mc attuali contro i 25 precedenti), filtrazione a sabbia a servizio del nuovo modulo, revisione generale della sezione di trattamento e manutenzione straordinaria di tutti i moduli osmosi. Risultato: ammodernamento complessivo dell’intero sistema di produzione di acqua potabile da quella di mare, con ricadute positive su quantità e qualità di risorsa disponibile e sulla continuità del servizio».
Renai ha sottolineato che «Dopo la tragedia della Costa Concordia il Giglio ha saputo rialzare la testa con orgoglio, tutelando la propria unicità e puntando sull’innovazione tecnologica e green. AdF si colloca a pieno titolo tra gli attori di questo processo di modernizzazione che interessa isole e coste, premiate con un bimestre luglio-agosto straordinario dal punto di vista delle presenze, come testimoniano i dati sulla risorsa erogata. Adf ha continuato a garantire un servizio essenziale con efficienza, qualità e continuità, anche nel periodo nel quale è richiesta da parte di tutta la costa maggior disponibilità idrica. Ciò è stato possibile anche con gli interventi strutturali realizzati durante il lockdown, che hanno consentito di rispondere positivamente alle esigenze del territorio, nell’ottica di prevenire le criticità e intervenire in modo proattivo, grazie al lavoro del personale, agli investimenti e alla ricerca costante».
Solo ad agosto, Adf l’impianto di dissalazione ha immesso nella rete idrica del Giglio più acqua rispetto ad agosto 2019: 13 litri al secondo contro gli 11,5 l/s di agosto 2019.
Ortelli, a differenza di qualche sindaco elbano che si oppone ferocemente alla costruzione del dissalatore, sembra molto soddisfatto di quanto avvenuto in passato e ancora di più per le prospettive future: «Il nuovo modulo del dissalatore darà una ulteriore risposta alla richiesta di acqua potabile del Giglio, soprattutto nei periodi di maggior afflusso turistico, quando la popolazione cresce in maniera esponenziale. Questa opera fa parte di un importante lavoro di condivisione tra il Comune e Acquedotto del Fiora per la gestione del servizio idrico integrato gigliese. Sul territorio oltre a questo impianto abbiamo firmato il protocollo d’intesa per il rifacimento e la messa in sicurezza dell’acquedotto di Giannutri, con il recupero delle cisterne romane. In questo modo contiamo di dare una risposta pressoché definitiva al problema dell’approvvigionamento idrico delle due isole».
Mazzei ha concluso ricordando che «Già da molti anni il Giglio ha un dissalatore che garantisce un ottimo servizio a tutta l’isola, fornendo acqua di qualità, trattata da un impianto datato ma funzionale. Adesso, grazie al gestore Fiora, facciamo un primo revamping dell’impianto che serve a dare maggiore quantità e qualità di risorsa idrica a questa isola dell’arcipelago toscano, soprattutto nel periodo estivo quando salgono le presenze degli ospiti per il turismo balneare. Ormai un paese mediterraneo deve progettare e costruire questo tipo di sistemi di desalinizzazione, per avere (nelle zone marine, dove l’acqua dolce è sempre meno presente) risorsa idrica sufficiente al funzionamento delle comunità e dell’economia balneare, a maggior ragione quando ormai le nuove tecnologie ci permettono di attivare sistemi sempre più ecocompatibili».