Inverno senza pioggia: il 2017 l’anno più secco dal 1800, ma nel 2018 potrebbe andare peggio
Coldiretti: «Siamo di fronte alla conferma dei cambiamenti climatici in atto che si stanno manifestando in Italia»
[12 Febbraio 2018]
L’anno meteorologico 2017 si è chiuso con un triste record per l’Italia: il Cnr documenta che nel nostro Paese le precipitazioni sono state oltre il 30% inferiori alla media del periodo di riferimento 1971-2000, il che rende il 2017 l’anno più secco dal 1800 ad oggi. E il 2018 non si apre in modi migliori, aggravando anzi una situazione già compromessa.
L’anno in corso – spiegano infatti da Coldiretti – si è aperto con circa 1/3 di precipitazioni in meno (-29%) rispetto alla media storica con crolli del 50% nel centro Italia e del 45% nel mezzogiorno (mentre nel Nord si è verificato un aumento del 5% anche grazie alle abbondanti nevicate), tanto che il Consiglio dei Ministri ha addirittura dichiarato lo stato di emergenza per quanto riguarda la Sicilia.
La mancanza di acqua – sottolinea la Coldiretti – si fa sentire soprattutto nelle campagne dove le piante da frutto in fase di rigonfiamento delle gemme o già fiorite per effetto del caldo hanno bisogno di acqua, ma in sofferenza c’è anche il frumento ed a rischio ci sono le semine ed i trapianti primaverili come il mais e gli ortaggi. Non mancano tuttavia le preoccupazioni anche per gli usi civili come a Palermo dove è stato dichiarato addirittura lo stato di emergenza idrica da parte del Governo.
L’andamento schizofrenico dell’inizio dell’anno è confermato anche dal caldo anomalo con le temperature massime che sono risultate di 3,3 gradi superiori alla media storica che hanno provocato la fioritura anticipata delle piante da frutto. Una finta primavera che ha risvegliato gli alberi con i mandorli già in fiore e le gemme di albicocchi e peschi in fase di apertura che rischiano di essere compromesse nel caso del possibile ritorno del freddo. Siamo di fronte – concludono dunque dalla Coldiretti – alla conferma dei cambiamenti climatici in atto che si stanno manifestando in Italia con ripetuti sfasamenti stagionali ed eventi estremi con pesanti effetti sull’agricoltura italiana, che lo scorso anno ha subito perdite record per 2 miliardi di euro con effetti sull’occupazione e sul carrello della spesa dei consumatori.