La Regione e i Consorzi di bonifica: più manutenzione, meno costi
L’assessore regionale all’ambiente: grande importanza dei contratti di fiume
[29 Marzo 2019]
A cinque anni dalla legge regionale 79/2012 che ha riformato i Consorzi di Bonifica, riducendo da 33 a 6 i soggetti che si occupano dell’attività a presidio della sicurezza del territorio ed ha avviato il processo per migliorare l’efficienza del sistema, oggi l’assessore all’ambiente della Regione Toscana Federica Fratoni ha fatto il punto sui risultati e sulle prospettive insieme al presidente di Anbi Toscana Paolo Tamburini.
L’Assessore ha detto che «La manutenzione dei corsi d’acqua toscani è migliorata molto in questi anni ed è sotto gli occhi di tutti Il processo di riforma, una delle vere rivoluzioni di questa Regione, continua perché la sicurezza dei fiumi non solo garantisce il miglior regime delle acque, ma rappresenta anche un miglioramento del territorio, nel rispetto del paesaggio. Oggi si tratta di alzare l’asticella rispetto al futuro perché si richiedono più cose: sicuramente di imprimere un’accelerazione sulla gestione associata delle funzioni amministrative, così da creare quelle economie di scala utili a drenare ulteriori risorse per le manutenzioni, e anche di aumentare il reticolo manutenuto, lavorando molto anche sul piano del miglioramento degli standard di qualità. Nell’ottica della riqualificazione dei corsi d’acqua e per renderli fruibili da parte della comunità, grande importanza assumono i contratti di fiume che consentono di sviluppare pogettualità grazie alle quali i cittadini poi possono vivere il fiume. Grande attenzione dunque all’ambiente e alla sicurezza idraulica che in questo contesto di cambiamenti climatici continua a essere la priorità. In quest’ottica la Regione Toscana ha fatto un’ultima modifica alla legge 79 che cerca di rendere i Consorzi di bonifica efficaci e al passo con i tempi con il duplice scopo di aumentare il numero dei lavori e ridurre i costi delle attività non strettamente finalizzate ai lavori stessi«».
La giunta regionale toscana darà ogni anno due obiettivi ai nuovi consorzi che risulteranno eletti dal voto del prossimo 3 aprile: «Dare attuazione alla gestione associata già a partire da questo 2019. La misura è inserita nella legge 79 (art.23 comma 7) e prevede la gestione associata dei consorzi per realizzare economie e garantire omogeneità nello svolgimento delle funzioni. Questo grazie all’organizzazione delle risorse umane, la gestione dei servizi amministrativi e dei servizi informativi territoriali, la gestione del catasto consortile e l’emissione dei ruoli di contribuenza, la gestione dell’affidamento dei contratti pubblici, la gestione legale dei contenziosi, la gestione dell’attività di comunicazione istituzionale e dei rapporti con i consorziati. Aumentare di almeno il 50% nei prossimi tre anni i chilometri di reticolo di gestione mantenuti annualmente, salvo che il presidio che deve essere comunque garantito sul 100% del reticolo di gestione (circa37.000 chilometri di corsi d’acqua, che ricomprendono sia i fiumi geograficamente rilevanti come Arno, Tevere, Ombrone, Serchio e molti altri, sia quelli di minore portata, ma comunque significativi ai fini idraulici)» .
Per questo la Regione a fine 2018 ha stanziato altri 10 milioni di euro, oltre alle risorse ordinarie di 6 milioni di euro per la manutenzione delle opere principali, per la manutenzione straordinaria del cosiddetto “Piano tagli”. Secondo la Regione «L’operazione permetterà ai corsi d’acqua principali che necessitano di pulizia speciale, di arrivare in condizioni accettabili al momento della manutenzione ordinaria. La sfida non è solo quella di restituire una corretta regimazione, ma di far svolgere al fiume la funzione di naturale corridoio ecologico e renderlo sempre più fruibile da parte della comunità. A questo proposito prossimamente sarà approvata una delibera che aggiorna la 293 del 2015 sulle direttive per la redazione dei Piani delle attività di bonifica dei Consorzi, dando corretta indicazione per la manutenzione in linea con gli ultimi indirizzi europei in materia».
Tamburini ha detto che «Anbi Toscana, attraverso i Consorzi di bonifica ha dato omogeneità alla manutenzione su tutto il territorio grazie a una riforma innovativa promossa dalla Regione. Siamo di fatto l’unica regione italiana le cui competenze si sono accorciate e gli investimenti sono aumentati, sia perché è aumentato il tributo, sia perché la Regione ha fatto investimenti importanti. I Consorzi, dalla loro, hanno messo un know how che già avevano, migliorando le loro capacità operative. I dati sono significativi, il tributo ammonta a 65 milioni di euro e viene investito in maniera trasparente. Credo che tutti vedano la trasformazione dei corsi d’acqua in Toscana e questo dà non solo maggiore sicurezza ma restituisce una grande bellezza al territorio. In più i Consorzi toscani sono grandi macchine operative che progettano e realizzano grandi opere, sono i terminali di progettazioni importanti e milionarie per la messa in sicurezza del territorio e tutto questo fa la Toscana e i Consorzi leader in Italia».
I lavori dei consorzi sono spesso oggetto di critiche di alcune associazioni ambientaliste e la Lipu ha presentato anche un dossier sull’impatto dei lavori lungo i corsi d’acqua ma la Fratoni ha respinto tutte le accuse e ora sottolinea che «La Regione Toscana, da sempre attenta alle dinamiche ambientali, ha dettato precisi indirizzi ai Consorzi e stabilito insieme al personale tecnico consortile e con la supervisione degli uffici territoriali, le priorità di intervento e le caratteristiche operative da utilizzare per garantire anche per quest’anno tutte le attività previste nei Piani, in modo da rispettare le corrette tempistiche nonché l’omogenea diffusione degli interventi. Ai lavori di manutenzione ordinaria, finanziati grazie alla contribuenza dei consorziati, pari complessivamente a circa 65 milioni di euro, si aggiungono le opere finanziate da risorse regionali destinate agli interventi manutentivi sui corsi d’acqua principali, per un importo di oltre 20 milioni da impegnare nel triennio 2019-2021 (6 milioni e 740 mila euro ciascun anno). Uno sforzo economico ingente, che solo nel 2019 mette in gioco risorse complessive pari a circa 72 milioni di euro, i 65 milioni della contribuenza più i 6 milioni e 750mila euro regionali, costituendo sicuramente uno strumento importantissimo per la risoluzione di singole criticità locali. Soprattutto è l’asse portante di un disegno di razionalizzazione e diminuzione del rischio idraulico, che mantiene alto e costante nel tempo l’obiettivo della cura capillare del territorio».
La Regione conclude: «Tutti gli interventi di manutenzione, che verranno eseguiti nel corso del 2019 dai Consorzi di bonifica, saranno visibili durante il loro sviluppo cronologico, grazie a un apposito portale web (l’accesso sarà pubblico e semplice nelle procedure) all’interno della pagina del sito istituzionale della Regione Toscana, che registrerà quasi in tempo reale l’avanzamento dei lavori».