La siccità che ha prosciugato il Po, vista dallo spazio
Agenzia spaziale europea: «L'agricoltura consuma fino al 70% dell'acqua dolce, è necessario che il suo utilizzo sia più efficiente»
[27 Giugno 2022]
In alcune zone dove scorre il Po, il fiume più lungo d’Italia, non piove da oltre 110 giorni ovvero quasi quattro mesi, nonostante l’estate sia appena iniziata.
«Il livello delle acque ha raggiunto i minimi storici dopo mesi trascorsi senza precipitazioni intense», conferma l’Agenzia spaziale europea (Esa), che ricorda come il Po rappresenti è un’ampia fonte idrica, vitale per le diverse regioni che la utilizzano come acqua potabile, per l’irrigazione di vaste aree di terreni agricoli, oltre che per la produzione di energia idroelettrica (ma anche termoelettrica, da centrali a gas) in tutto il nord Italia.
A preoccupare, naturalmente, sono in particolare gli effetti della siccità sulle disponibilità di cibo: la Pianura padana è l’area agricola più importante d’Italia – produce circa il 40% degli alimenti del Paese –, ma a causa della siccità in corso gli agricoltori faticano a garantire l’irrigazione delle coltivazioni; basti osservare che a molte città della Pianura padana è stato chiesto di razionare l’acqua durante la notte.
«Secondo l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura – sottolinea nel merito Benjamin Koetz, responsabile dell’ufficio Iniziative sostenibili dell’Esa – l’agricoltura consuma fino al 70% dell’acqua dolce e, considerando la crescente scarsità d’acqua, è necessario che il suo utilizzo sia più efficiente in questo settore».