Maremma, dopo le alluvioni c’è l’accordo per migliorare la sicurezza idraulica del territorio
Ma occorre pensare anche ad interventi per mettersi al riparo dai frequenti fenomeni di media intensità
[2 Ottobre 2013]
Regione Toscana, Anas e Rete ferroviaria italiana firmeranno un protocollo per intervenire insieme sul territorio della Maremma colpito dall’alluvione del novembre 2012, a causa dell’esondazione del fiume Albegna e del torrente Osa.
L’assessore regionale all’Ambiente Anna Rita Bramerini ha spiegato che si tratta della «conclusione della prima fase di un percorso che ha visto seduti a uno stesso tavolo Regione, provincia di Grosseto, comune di Orbetello, Rfi e Anas e che getta le basi per arrivare entro gennaio a un progetto unico e condiviso per la sistemazione idraulica di Albinia e delle aree limitrofe colpite dall’ultima alluvione e per la salvaguardia delle infrastrutture ferroviarie e stradale risolvendo, insieme agli interventi già in corso, i problemi idraulici prodotti da un eventuale evento analogo a quello dell’anno scorso».
Per quanto riguarda i compiti assegnati in base alle competenze, la Regione si occuperà di redigere lo studio idrologico-idraulico in modo da individuare gli interventi funzionali alla riduzione del rischio idraulico dell’Albegna e nello stesso tempo di redigere il progetto della cassa di espansione di Campo Regio e delle opere idrauliche connesse.
Queste attività, insieme agli interventi già realizzati o in corso di realizzazione all’indomani dell’alluvione, garantiranno un livello di sicurezza del territorio rispetto ad eventi analoghi a quello del 12 novembre 2012 (che si stima abbiano tempi di ritorno superiori ai 200 anni). Anas e Rfi effettueranno la progettazione degli attraversamenti delle opere infrastrutturali di propria competenza (la linea ferroviaria Pisa-Roma e la Statale Aurelia) e attueranno tutte quelle misure necessarie per risolvere le criticità relative al reticolo idraulico minore.
Al di là degli interventi necessari per aumentare la sicurezza idraulica rispetto ad eventi di rilievo, che hanno tempi di ritorno molto lunghi, è necessario mettersi al riparo da fenomeni definiti di media intensità che sono destinati però a ripetersi con una frequenza elevata, visti anche i cambiamenti climatici che hanno influenzato i regimi pluviometrici. A tal fine è necessaria un’ “opera” diffusa di buon governo del territorio, in particolare sul reticolo minore, sulle fosse campestri e con il ripristino delle “vecchie” sistemazioni idraulico-agrarie, attraverso interventi volti a rallentare i deflussi e non al contrario ad accelerare lo smaltimento delle acque verso il mare.