Nilo, Grande diga della rinascita etiope: trovato l’accordo tra Sudan, Egitto ed Etiopia
La costruisce Salini Impregilo e sarà la più grande dell’Africa
[30 Dicembre 2015]
Dopo tre giorni di colloqui nella capitale sudanese Khartoum, i ministri degli esteri e dell’irrigazione di Sudan, Egitto ed Etiopia hanno firmato un accordo sulla Grande diga della rinascita etiope (Grand Ethiopian Renaissance Dam Project – GERD).
La diga GERD viene costruita dall’Italiana Salini Impregilo, per conto dell’Ethiopian Electric Power, nella regione di Benishangul – Gumaz a circa 500 Km a nord ovest di Addis Abeba e la multinazionale italiana spiega di cosa si tratta: Al termine dei lavori Grand Ethiopian Renaissance Dam sarà la diga più grande d’Africa: lunga 1.800 m, alta 170 m e del volume complessivo di 10 milioni di m3. Il progetto prevede la costruzione di una diga principale in calcestruzzo rullato compattato (RCC), con 2 centrali elettriche installate ai piedi della diga. Le centrali sono posizionate sulla sponda destra e sinistra del fiume e si compongono di 16 turbine Francis, con una potenza installata complessiva di 6000 MW ed una produzione prevista di 15.000 Gwh/anno. Completano il progetto uno sfioratore in calcestruzzo della capacità di 15.000 m3/s e una diga di sella in rockfill lunga 5 km e alta 50 m, entrambe posizionate sulla riva sinistra».
I tentativi di trovare un accordo su questo controverso progetto si erano intensificati nel 2015, dopo che nel settembre 2014 i comiy tati di esperti locali sudanesi, egiziani ed etiopi avevano raccomandato di condurre due studi sul GERD: il primo sull’impatto della diga in Egitto e sul corso del Nilo in Sudan, il secondo sull’impatto ambientale, economico e sociale previsto in Sudan ed Egitto
La costruzione, già in corso, della diga da parte del governo di Addis-Abeba aveva provocato vive proteste da parte del Cairo: l’Egitto trae l’85% del suo fabbisogno idrico proprio dal Nilo Blu, che proviene dall’Etiopia. Alla viglia della conferenza di Khartoum, l’Etiopia ha annunciato di aver deviato il corso del Nilo Blu verso la diga Grand Ethiopian Renaissance e l’Egitto, pur dicendo che questo non avrebbe compromesso i negoziati, a ha comunque detto che Addis Abeba continua nella sua «politica del fatto compiuto».