La crisi climatica presenta l’ennesimo conto
Per ricostruire la Toscana ferita dall’alluvione servono 1.734.341.189 euro
Monni: «Progettare opere capaci di ridurre il rischio causato da eventi estremamente più severi di quelli sui quali si fonda la pianificazione»
[15 Febbraio 2024]
Il commissario delegato per l’emergenza alluvione che ha investito la Toscana lo scorso novembre, Eugenio Giani, ha presentato l’ennesimo conto della crisi climatica al dipartimento della Protezione civile e dunque al Governo Meloni.
La cifra arriva a oltre 1,7 miliardi di euro, 1.734.341.189 euro ad esser precisi. Si tratta delle risorse necessarie a coprire più di 700 interventi che gli uffici regionale del Genio civile, i Comuni e i Consorzi di bonifica hanno indicato come necessità nelle 7 province coinvolte dall’alluvione.
Dal Governo, che ha immediatamente riconosciuto come nazionale lo stato di emergenza, finora sono però arrivati solo 33,7 milioni di euro.
«Oggi presentiamo la relazione trimestrale che, come commissario all’emergenza, avevo il dovere di fare entro tre mesi dalla pubblicazione della mia nomina, l’11 novembre – dichiara nel merito il presidente Giani – Entro un mese dovevo fare la prima sommaria individuazione dei danni per favorire l’afflusso di risorse da parte dello Stato, cosa che puntualmente ho fatto l’11 dicembre e oggi, 90 giorni dopo, il 9 di febbraio, ho presentato la relazione trimestrale dopo un’attenta ricognizione dei fabbisogni».
Per arrivare a 1,7 miliardi di euro, i tecnici hanno sommato 1,46 mln di euro per misure e interventi di primo soccorso, 81 mln di euro per completare la copertura finanziaria delle somme urgenze, 45,6 mln di euro – anticipati dai gestori dei servizi ambientali – per opere di pulizia e gestione di materiali e sedimenti alluvionali, 494 mln per ristorare danni a cittadini e imprese produttive, 1,1 mld di euro per ridurre il rischio residuo.
«Voglio soffermarmi su quest’ultima voce – argomenta l’assessora all’Ambiente e Protezione civile, Monia Monni – Sarà una grande opera di ricostruzione che ci vedrà impegnati a progettare opere capaci di ridurre il rischio causato da eventi estremamente più severi di quelli sui quali si fonda la pianificazione. In alcuni casi dovremmo ridisegnare i centri abitati, come a Vaiano dove il Trescellere va stombato e questo comporterà un profondo ripensamento del centro abitato. In altri dovremo intervenire anche sulle comunità, perché non esiste nessuna opera in grado di azzerare il rischio e quello residuo andrà gestito. Quindi, accanto alle opere infrastrutturali (stombamenti, arginature, casse di espansione) immaginiamo percorsi di coinvolgimento delle popolazioni, dei Comuni e delle associazioni di categoria e sindacali, per promuovere comportamenti corretti e sostenere accorgimenti edilizi o piccoli interventi in grado, però, di contenere i danni».
Perché nel mentre la crisi climatica avanza, e con lei gli eventi meteo estremi sul territorio: a livello nazionale sono cresciuti del 22% solo nell’ultimo anno, e la Toscana risulta la regione più colpita dopo Lombardia ed Emilia-Romagna.
«Se vogliamo mettere al sicuro il territorio questa è la cifra necessaria – conclude Giani – Al di là del ruolo di commissario di governo svolgo le funzioni di difesa e protezione civile della Regione, e sono orgoglioso di avere attivato una procedura che porterà nelle case di 11mila famiglie un primo contributo fino a 3000euro. Siamo ora arrivati all’erogazione, con l’invio delle mail con le richieste dell’Iban. La Regione fra i 25milioni alle famiglie e i 12 milioni che vanno sulle imprese per un totale di 37 milioni, ha messo più dello Stato che ad oggi ne ha messi 33».