Possibile svolta per la desalinizzazione grazie a un materiale per superfici solari ultra-calde

Studio italo-svedese: nuovi sistemi semplici, a basso costo e basso impatto ambientale per la desalinizzazione dell’acqua

[26 Febbraio 2024]

Lo studio “Unraveling the optoelectronic properties of CoSbx intrinsic selective solar absorber towards high-temperature surfaces”, pubblicato su Nature Communications da un team internazionale di scienziate e scienziati dell’università Ca’ Foscari Venezia, Consiglio nazionale delle ricerche(Cnr), Luleå tekniska universitet e Linköping univerisitet, ha realizzato «Un nuovo materiale in grado di assorbire la totalità della radiazione solare, ed al contempo trattenere il calore accumulato. Il progetto ha lo scopo di produrre nuovi materiali capaci di assorbire completamente la radiazione solare, ottenendo superfici ultra-calde per varie applicazioni, tra cui la desalinizzazione dell’acqua con basso consumo energetico e la cottura di cibi in zone isolate ad alta insolazione».

All’università Ca’ Foscari ricordano che «Attualmente la desalinizzazione dell’acqua è un processo estremamente energivoro, ma è di capitale importanza in regioni con scarsità di acqua potabile, la cui estensione aumenta di anno in anno a causa del riscaldamento globale» e uno degli autori dello studio, Alberto Vomiero, professore di Scienza dei materiali a Ca’ Foscari e della Luleå tekniska universitet, sopiega che «Il nuovo materiale è caratterizzato da un’alta porosità e particolari proprietà elettroniche, grazie alle quali riesce ad assorbire la totalità della radiazione solare, ed al contempo a non disperdere il calore accumulato – – Di conseguenza, la superficie supera i 100 °C dopo soli quattro minuti di irraggiamento con luce solare. Il nuovo materiale è stato testato per la desalinizzazione usando luce solare artificiale raggiungendo ottime prestazioni ed una temperatura superficiale di 50° C a contatto con l’acqua».

Un’altra autrice dello studio, Elisa Moretti, professoressa di chimica inorganica a Ca’ Foscari, aggiunge: «La principale novità della nostra ricerca consiste nell’aver realizzato un sistema estremamente semplice rispetto ad altri sistemi per l’evaporazione dell’acqua tramite luce solare, grazie alle funzionalità di assorbimento della luce e di trasporto dell’acqua, che rendono il nuovo materiale una “spugna” in grado di riscaldarsi molto velocemente e di mantenere alta la sua temperatura».

Il team di ricerca italo-svedese. composto anche da composto da Anastasiia Taranova, Kamran Akbar, Eleonora Balliana, (università Ca’ Foscari Venezia); Khabib Yusupov, Johanna Rosen (Linköping univerisitet); Shujie You (Luleå tekniska universitet); Alessandro Gradone, Silvia Mauri, Vittorio Morandi, Paolo Moras, Vincent Polewczyk (Consiglio nazionale delle ricerche),  è convinto che  il risultato dello studio «Potrà contribuire allo sviluppo di nuovi sistemi semplici, a basso costo e basso impatto ambientale per la desalinizzazione dell’acqua in zone aride o con mancanza di acqua potabile o per la realizzazione di superfici ultra-calde in zone ad alta insolazione. Questo nuovo materiale può offrire un contributo importante per il raggiungimento degli Obiettivi di sviluppo sostenibile definiti dall’Organizzazione delle Nazioni Unite, in particolare riguardo il sesto obiettivo Acqua pulita e servizi igienico-sanitari».