Processi idrologici e sostenibilità delle risorse idriche nel Mediterraneo del cambiamento climatico

Hydro-Island, il caso di studio dell’Isola di Pianosa e dell’Arcipelago Toscano

[21 Luglio 2023]

Il progetto triennale “Promoting sustainable development through UNESCO’s programmes and sites”  di UNESCO e abrdn Charitable Foundation (aCF) punta a «Promuovere un’Europa sostenibile e a emissioni zero attraverso la ricerca e l’istruzione» e quest’anno, uno dei 5 siti selezionati per farne parte è la Riserva della Biosfera delle Isole Toscane che comprende le 7 isole e gli isolotti dell’Arcipelago Toscano.

Come ricorda l’Unesco, «Oltre il 40% della popolazione mondiale è colpita dalla scarsità d’acqua, e si prevede che tale numero aumenterà man mano che gli effetti del cambiamento climatico si faranno sentire in modo sempre più acuto. La Riserva della Biosfera delle Isole Toscane, in Italia, contiene un alto livello di diversità geologica, geomorfologica e biologica, quest’ultima particolarmente minacciata a causa della crescente scarsità d’acqua. Comprendere queste sfide è essenziale per affrontare il problema della scarsità d’acqua e mitigare gli impatti dei cambiamenti climatici».

Il progetto ““Pianosa Island (Tuscan Archipelago-Italy): hydrological processes and water resources sustainability in a climate-changing Mediterranean” (Hydro-Island) si concentra sul ciclo idrologico e sulle risorse idriche nelle piccole isole e sulla loro relazione con i cambiamenti climatici e la sostenibilità degli ecosistemi insulari in tutta la regione e  mira ad «Aumentare sia la conoscenza dei processi idrologici e dei loro vincoli climatici e geologici, sia la consapevolezza locale delle particolari risorse e vulnerabilità idriche di Pianosa» che, grazie alle sue caratteristiche idrologiche e il suo ecosistema, «Può costituire un sito di riferimento nel bacino del Mediterraneo per definire gli aspetti di vulnerabilità, ma anche di resilienza che i sistemi idrici isolani possono mostrare in uno scenario di cambiamento climatico».

Hydro Island è promosso  dal Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano, ente gestore della Riserva della Biosfera delle Isole Toscane, in collaborazione con l’Istituto di geoscienze e georisorse del Consiglio nazionale delle ricerche ((CNR-IGG), il Dipartimento di scienze fisiche, della Terra e dell’ambiente dell’università di Siena, il Dipartimento di scienze della Terra dell’università di Pisa, il Museo di geologia e archeologia di Pianosa (Museo GASP), la Stazione di ricerca di pianosa (BRP-CNR) e Turismo Sostenibile srl. Le finalità e le modalità di Hydro Island sono state presentate in seminari aperti organizzati per il grande pubblico e le istituzioni locali, sui giornali locali e dal World Network of Island and Coastal Biosphere Reserves, diffondendo il lavoro del progetto a un pubblico internazionale. Hydro Island è stato presentato anche all’Assemblea generale dell’European Geosciences (EGU) tenutasi ad aprile a Vienna.

Nell’ambito della partnership triennale UNESCO aCF, avviata nel 2022, il progetto “Promoting sustainable development through UNESCO’s programmes and sites” cerca di «Promuovere un’Europa più sostenibile e climate neutral  collaborando con le Riserve della Biosfera e altri siti UNESCO perché fungano da siti pilota per lo sviluppo sostenibile».

Marco Doveri, del CNR-IGG, evidenzia che «Queste prime serie di campionamenti di dati sul campo e analisi di laboratorio mostrano che il sistema idrico sotterraneo è ancora influenzato dall’agricoltura praticata sull’isola fino agli anni ’90. Tuttavia, esiste una parte dell’isola che dispone di un approvvigionamento idrico di buona qualità, un risultato incoraggiante in termini di sviluppo futuro di sfruttamento sostenibile delle acque sotterranee».

Secondo l’UNESCO, «L’isola di Pianosa è un utile laboratorio per testare possibili soluzioni ai problemi legati al clima che affliggono l’intera area mediterranea. L’evoluzione del regime piovoso annuo ha comportato un aumento delle precipitazioni estive ed autunnali e una diminuzione delle precipitazioni invernali e primaverili, determinando un trend complessivo decrescente dell’acqua di infiltrazione effettiva annuale. D’altra parte, dopo eventi di precipitazioni estreme, l’isola beneficia di importanti ricariche delle falde acquifere, evidenziando la capacità di resilienza di Pianosa rispetto ai cambiamenti climatici del Mediterraneo causati dai cambiamenti climatici».

I risultati del progetto sono esposti al Museo GASP di Pianosa dove vengono proiettati gli impianti di distribuzione, vengono utilizzati monitor e personal computer per video-presentazioni sul ciclo dell’acqua e sono disponibili microscopi per dimostrazioni su campioni geologici. Inoltre, sono stati predisposti pannelli informativi su idrologia e geologia, nonché un video didattico. L’UNESCO sottolinea che «Questi metodi interattivi aiutano i visitatori di tutte le età, in particolare gli studenti, ad affrontare le sfide del ciclo dell’acqua e forniscono loro le conoscenze per ispirare soluzioni innovative.Anche l’impegno con le scuole e gli insegnanti è fondamentale per consentire il trasferimento della conoscenza delle risorse idriche e dei processi idrologici tra le generazioni».

A marzo si sono svolti 7 seminari scolastici, seguiti da 4 gite educative durante tutta la primavera per offrire opportunità di apprendimento pratico. In ogni occasione, gli studenti hanno partecipato attivamente alle discussioni e alle attività pratiche sia in museo che nei campi sperimentali. Gli insegnanti sono stati incoraggiati a integrare le attività didattiche del progetto con i curricula scientifici esistenti, come l’idrogeologia.

Secondo Giulio Colombo, docente di scienze e matematica della scuola media di Campo nell’Elba, «Il progetto contribuisce all’insegnamento e all’apprendimento sperimentale delle scienze fornendo più esperienze pratiche al di fuori della classe».

Giampiero Sammuri, presidente del Parco Nazionale Arcipelago Toscano ha aggiunto: «Sono particolarmente soddisfatto del risultato ottenuto, non solo per il riconoscimento dell’UNESCO, ma anche perché questa iniziativa è un’ulteriore dimostrazione della capacità dell’Ente Parco, in questo caso quale gestore della riserva della biosfera, di fare rete e di essere particolarmente attivo nel campo della ricerca scientifica e della divulgazione».

Jonathan Baker, a capo dell’unità scientifica dell’UNESCO Regional Bureau, conclude: «Le riserve della biosfera delle piccole isole sono in prima linea nel cambiamento climatico e nelle sue conseguenze, in particolare per quanto riguarda le loro risorse di acqua dolce. Il progetto Riserva della Biosfera delle Isole Toscane ha ottenuto grandi risultati che potrebbero essere estesi ad altre riserve della biosfera insulare con condizioni e sistemi naturali simili».