Rivoluzione all’Autorità di Bacino del Magra: la Regione Toscana spiega i motivi
[15 Novembre 2013]
La Regione Toscana ha risposto pubblicamente a quanti, in questo periodo, l’hanno accusata di voler smantellare l’Autorità di Bacino del Fiume Magra. «La Regione Toscana non intende affatto chiudere l’Autorità di Bacino del Magra, ma renderla più vicina alle esigenze del territorio e più funzionale e operativa – ha spiegato l’assessore regionale all’ambiente Anna Rita Bramerini (Nella foto) – Si tratta di un’operazione resasi necessaria dopo un’analisi seria e approfondita delle difficoltà attraversate dall’Autorità di Bacino del Magra che aveva fatto emergere che questo ente non aveva più capacità di spesa a causa dei vincoli imposti dal Patto di stabilità e che le poche risorse che riusciva a gestire erano solo quelle finalizzate a spese correnti di gestione quali l’affitto dei locali, gli stipendi, le consulenze, ma nessuna risorsa poteva essere destinata ad opere sul fiume».
L’assessore ha poi spiegato che sulla base degli indirizzi che hanno dato i due presidenti di Regione, Rossi e Burlando, nel protocollo d’intesa siglato poco prima dell’estate, ovvero di semplificare le procedure burocratiche e massimizzare l’attività sul fiume con particolare riferimento all’attività di manutenzione ordinaria, è stata proposta una modifica all’intesa, sempre concordata e condivisa con gli uffici della Regione Liguria (anche con specifici incontri svoltisi a La Spezia), attraverso la quale sono stati azzerati i costi accessori di gestione. Per le spese degli immobili, la Regione Toscana si è offerta di ospitare a costo zero nei propri uffici di Massa tutte le strutture dell’Autorità di Bacino facendo presente che è a sua volta disponibile ad andare in strutture ricadenti in territorio ligure a zero spese. Inoltre per i costi degli incarichi e le consulenze, questi rientrano direttamente nel bilancio delle singole Regioni che sulla base delle determinazioni del Comitato tecnico e del Comitato istituzionale procederanno all’affidamento dei singoli incarichi di studio per approfondimenti del quadro conoscitivo. Infine riguardo al Comitato tecnico, viene ridotto da 18 a 8 persone, riduzione che azzera i costi del gettone di presenza così come avviene per il Comitato istituzionale che passa da 8 a 6 persone.
«Tutte le risorse risparmiate, che ammontano a circa 500mila euro annui tra Toscana e Liguria- ha aggiunto Bramerini- saranno finalizzate alla realizzazione di interventi di manutenzione sulla base di quanto definito dal Comitato tecnico e da quello istituzionale sulla base degli approfondimenti (finanziati dalla Regione Toscana) di tipo scientifico compiuti dall’Università di Genova e Firenze all’indomani dell’alluvione del 25 ottobre 2011».
Quindi l’atto si è reso necessario per migliorare l’efficienza e recuperare risorse da impiegare sul territorio. Giusto eliminare diseconomie, qualora fossero state rilevate e anche procedere ad un “dimagrimento” dell’Ente (500mila euro recuperati da destinare ad interventi non sono da disprezzare ma neppure moltissimi e serviranno risorse aggiuntive svincolate comunque dai Patti di stabilità), ma la struttura nel suo assetto andava mantenuta cosa che non è chiara dallo schema di “Intesa Istituzionale per la gestione del Bacino di rilievo interregionale del Fiume Magra” elaborato dalle Regioni Liguria e Toscana” dove soprattutto rimangono dubbi che l’azione sul territorio (dalla pianificazione agli interventi) possa continuare ad essere svolta secondo una logica di bacino, con unitarietà di intenti e valutando una pluralità di obiettivi. Rimangono poi valide le perplessità avanzate da Legambiente su un provvedimento attuato in una fase di transizione (dalle Autorità di bacino alle Autorità di Distretto), senza una grande discussione e partecipazione.
Ma in parte, queste ragioni sono riconosciute anche dall’assessore «Se poi a livello nazionale, lo Stato darà attuazione al decreto legislativo 152 del 2006 e, più in generale, a quelle che sono le disposizioni e le indicazioni dell’Unione europea istituendo distretti, credo che non si possa far altro che inserire la discussione in atto sull’Autorità di Bacino del Magra in questo contesto» ha concluso Bramerini.