Scoperto il più grande canyon del mondo, è sotto la calotta glaciale dell’Antartide (VIDEO)
Fa sembrare il Grand Canyon un nano. Si estende per 1.000 Km nella Terra della Principessa Elisabetta
[13 Gennaio 2016]
Secondo una ricerca satellitare realizzata da un team internazionale di scienziati e pubblicata su Geology, «Il canyon più grande del mondo potrebbe trovarsi sotto la calotta antartica. Anche se la scoperta deve essere confermata con misurazioni dirette, il sistema di canyon sconosciuto si pensa sia lungo più di 1.000 chilometri e che in alcuni luoghi sia profondo a volt fino a 1 km volte, paragonabile per profondità al Grand Canyon negli Usa».
Il sistema canyon sarebbe costituito da una catena di profondi crepacci lineari sepolti sotto diversi chilometri di ghiaccio in una delle ultime regioni inesplorate del nostro pianeta: la Terra della Principessa Elisabetta (Princess Elizabeth Land – PEL), nell’Antartide orientale. In questa remota area sono state realizzate pochissime misurazioni dello spessore del ghiaccio e resta una delle zone meno studiate e conosciute el continente ghiacciato.
I ricercatori ritengono che il territorio sotto il ghiaccio sia stato probabilmente scavato dall’acqua e che fosse già così prima che si formasse la calotta di glaciale. L’altra ipotesi è che il Canon sia stato creato dall’acqua corrente che si forma sotto i ghiacciai e che avrebbe eroso il terreno.
Le deboli traccedi questo grande complesso geologico non sono visibili dalla superficie ma i ricercatori e hanno scoperte utilizzando le immagini satellitari, mentre piccole sezioni dei canyon sono stati poi trovate utilizzando radio-echo sounding data, onde radio sono inviate attraverso il ghiaccio per mappare la forma della roccia sottostante. Sono così emerse grandi trutture che sembrano estendersi dalla Terra della principessa Elisabetta fino alla costa delle Vestfold Hills e del West Ice Shelf.
I ricercatori dell’università di di Durham dicono che « I canyon potrebbero essere collegati a un lago subglaciale ancora sconosciuto, dato che la superficie del ghiaccio ha e stesse caratteristiche di quello delle zone sopra i grandi laghi subglaciali precedentemente identificato. I dati suggeriscono che l’area del lago potrebbe estendersi fino a 1.250 km2, oltre 80 volte più grande del lago Windermere nel Lake District inglese».
Intanto è partita una t ricerca aerea chge scandaglierà tutto il territorio sepolto sotto la calotta polare e che ha l’obiettivo di «confermare in modo inequivocabile l’esistenza e le dimensioni del sistema di canyon e del lago», con risultati dovrebbero essere disponibili dopo il 2016.
Il leader del gruppo di ricerca Stewart Jamieson, dal Dipartimento di geografia della Durham University ha detto che «La nostra analisi fornisce la prima evidenza che un enorme canyon e un possibile lago sono presenti sotto il ghiaccio nella Terra della Principessa Elisabetta. E’ sorprendente pensare che tali enormi formazioni abbiano potuto evitare di essere rilevate per così tanto tempo. Questa è una regione della Terra che è più grande del Regno Unito, eppure sappiamo ancora poco su ciò che si trova sotto il ghiaccio. In realtà, il letto dell’Antartide è meno conosciuto della superficie di Marte. Se saremo in grado di acquisire una migliore conoscenza del territorio sepolto, saremo in grado di capire meglio come lo strato di ghiaccio risponde ai cambiamenti climatici».
Un altro degli autori dello studio, Neil Ross dell’Università di Newcastle, ha sottolineato che «Gli scienziati antartici hanno capito da da tempo perché il modo ghiacciato scorre, il terreno sotto lo strato di ghiaccio si riflette sottilmente nella topografia della superficie della calotta di ghiaccio. Nonostante tutto ciò, queste vasti e profondi canyon e il potenziale grande lago erano del tutto stati trascurati. La nostra identificazione di questo paesaggio è stata possibile solo attraverso la recente acquisizione, la compilazione e la open availability dei dati satellitari provenienti da molte organizzazioni differenti (ad esempio NASA, ESA e US National Snow and Ice Data Center), alle quali siamo molto grati, e grazie di alcune ricognizioni e radio-echo sounding fortuite acquisite sul campo, al di sopra dei canyon, dall’ICECAP project durante passate stagioni antartiche. ”
Un altro degli autori della scoperta, Martin Siegert, del Grantham Institute dell’Imperial College London, ha detto che «La scoperta di un gigantesco nuovo abisso che fa smbrare un nano il Grand Canyon è una prospettiva allettante. I geoscienziati in Antartide stanno svolgendo esperimenti per confermare quel che pensiamo ci sia, vedendo i dati iniziali, e speriamo di annunciare i nostri risultati in un meeting dell’ICECAP2 collaboration, all’Imperial, dopo il 2016. La nostra collaborazione internazionale di scienziati statunitensi, britannici, indiani, australiani e cinesi sta ampliando le frontiere della scoperta in Antartide come in nessun altro luogo sulla Terra. Ma la stabilità del continente poco studiato è minacciata dal riscaldamento globale, quindi, ora tutti i Paesi del mondo devono rapidamente ridurre le loro emissioni di gas serra e limitare gli effetti dannosi del cambiamento climatico».