Anche la Toscana aderisce alla Carta Nazionale dei Contratti di Fiume
[20 Novembre 2014]
La Regione Toscana ha aderito alla Carta Nazionale dei Contratti di Fiume promossa dal Tavolo nazionale dei Contratti di fiume insieme all’Autorità di Bacino del Po, alla Regione Piemonte e alla Regione Lombardia.
«Con questa adesione, che non comporta alcun impegno di spesa a carico del bilancio regionale – si legge in una nota – la Toscana riconosce il Contratto di fiume, strumento di programmazione negoziata e partecipata, quale strumento innovativo per la riqualificazione e la valorizzazione del bene fluviale».
L’assessore regionale all’urbanistica e alla pianificazione del territorio, Anna Marson (Nella foto), ha spiegato che «I Contratti di fiume si propongono si promuovere processi di governo partecipato dal basso di natura volontaria e integrata che possono contribuire in modo efficace a una più consapevole e responsabile gestione dei corsi d’acqua e delle loro dinamiche».
ll Contratto di fiume si attua attraverso il coinvolgimento attivo, propositivo e cooperativo di tutti gli attori sociali, in modo tale da stimolare una progettualità territoriale dal basso, così da promuovere soluzioni collettive e prevenire l’insorgere di conflitti. «In questo modo – sottolinea la Regione – contribuisce al consolidamento di un sistema di governance a livello di bacino o sottobacino idrografico, in cui le azioni per la mitigazione del rischio e per la tutela e la corretta gestione delle risorse idriche si integrano con la tutela e la valorizzazione ecologica, paesaggistica e di fruizione del sistema fluviale».
Il Documento del Secondo Forum Mondiale sull’Acqua (2000) evidenzia che «I contratti di fiume rappresentano forme di accordo volontario che permettono di “adottare un sistema di regole in cui i criteri di utilità pubblica, rendimento economico, valore sociale, sostenibilità ambientale, intervengono in modo paritario nella ricerca di soluzioni efficaci per la riqualificazione di un bacino fluviale». Quindi, la protezione del sistema fluviale rappresenta un bene comune essenziale, la cui cura riguarda tutti coloro che vivono e operano in questo ambito: agricoltori, cittadini, imprese, operatori turistici e associazioni rivierasche.
L’assessore regionale all’ambiente e all’energia, Anna Rita Bramerini, ha concluso: «Con i Contratti di fiume, la Regione Toscana vuole continuare nella contaminazione del tessuto sociale ed economico consapevole dell’importanza della tutela dei corsi d’acqua e dai corsi d’acqua. Questo, in sinergia con quanto prevedono le disposizioni contenute nelle direttive europee: la Direttiva Quadro sulle Acque e la Direttiva relativa alla valutazione e alla gestione dei rischi alluvioni».