Wwf: la crisi idrica ci costa 58 trilioni di dollari. L’alto costo dell’acqua a basso costo

«Dobbiamo sostenere la produzione alimentare positiva per la natura»

[16 Ottobre 2023]

Secondo il rapporto “High Cost of Cheap Water”, pubblicato oggi dal Wwf International in occasione della Giornata mondiale dell’alimentazione, «Il degrado dei nostri ecosistemi di acqua dolce sta provocando un peggioramento della crisi idrica, che minaccia la salute umana e planetaria e un valore economico annuo stimato in 58 trilioni di dollari».

Il Wwf ricorda che «Gli ecosistemi di acqua dolce hanno subito un declino allarmante, con la scomparsa di un terzo delle zone umide del mondo dal 1970 e un calo dell’83% nelle popolazioni di fauna selvatica di acqua dolce. Questa crisi ha contribuito ad aumentare l’insicurezza idrica e alimentare e il danno ambientale, esacerbando sfide globali come la perdita della natura e il cambiamento climatico» e per questo chiede «Un’azione urgente per proteggere e ripristinare i nostri fiumi, laghi, zone umide e falde acquifere sotterranee».

Presentando il rapporto, la direttrice generale del Wwf International, Kirsten Schuijt, ha sottolineato che «L’acqua è uno dei pilastri su cui poggia il nostro futuro condiviso. Fiumi, laghi e zone umide sane sono essenziali per la sicurezza idrica e alimentare, l’adattamento ai cambiamenti climatici e il sostegno della biodiversità».

Il rapporto indica che i benefici economici diretti, come l’acqua per le famiglie, l’agricoltura e l’industria, ammontano a 7,5 trilioni di dollari all’anno e  stima inoltre che «I benefici invisibili – che includono la purificazione dell’acqua, il miglioramento della salute del suolo, lo stoccaggio del carbonio e la protezione delle comunità da inondazioni e siccità estreme – siano 7 volte superiori, pari a circa 50 trilioni di dollari all’anno».

Ma gli ecosistemi di acqua dolce del mondo sono in una spirale discendente, mettendo sempre più a rischio questi valori economici: «Il rapido degrado di fiumi, laghi, zone umide e falde acquifere minaccia non solo questi valori economici ma anche gli obiettivi più ampi in materia di clima e sostenibilità – denuncia il Wwf – L’estrazione insostenibile dell’acqua, l’inquinamento e gli impatti legati ai cambiamenti climatici rappresentano minacce significative. Due terzi dei fiumi più grandi del mondo non scorrono più liberamente e le zone umide stanno scomparendo tre volte più velocemente delle foreste».

Per Irene Lucius, direttrice  regionale per la conservazione del Wwf Central and Eastern Europe, «Le minacce ai sistemi fluviali sono minacce alla sicurezza alimentare. Solo proteggendo e ripristinando i fiumi e le loro pianure alluvionali attive ed ex, mantenendo l’acqua nel paesaggio con misure naturali di ritenzione idrica, possiamo sperare di mantenere la produttività dei sistemi agricoli nel futuro. Per fare ciò, dobbiamo sostenere la produzione alimentare positiva per la natura; mantenere i fiumi a flusso libero; applicare pratiche sostenibili di utilizzo del territorio adattandole meglio alle condizioni naturali e facilitando la ritenzione naturale delle acque; e adottare diete che riducano la domanda di prodotti che sfruttano le risorse di acqua dolce. Le nostre attuali pratiche di produzione alimentare non solo danneggiano gli ecosistemi di acqua dolce, ma sono anche identificate come i principali fattori che contribuiscono alla perdita di biodiversità e al cambiamento climatico. Stanno causando l’erosione del suolo e riducendo la capacità dei paesaggi di far fronte alla scarsità d’acqua e alla siccità. Tuttavia, l’industria alimentare può guidare un cambiamento positivo adottando le principali pratiche di sostenibilità».

Per affrontare questa crisi, il Panda internazionale esorta i governi, le imprese e le istituzioni finanziarie a «Investire in infrastrutture idriche sostenibili ed ecosistemi sani. Invertire la perdita degli ecosistemi di acqua dolce è fondamentale e iniziative come la Freshwater Challenge mirano a ripristinare enormi quantità di fiumi e zone umide degradate a livello globale».

Stuart Orr, responsabile globale acqua dolce del Wwf, conclude: «Gli ecosistemi acquatici e delle acque dolci sono il fondamento della sicurezza alimentare, della biodiversità e della resilienza climatica. Invertire la perdita di questi ecosistemi è fondamentale per un futuro più sostenibile per tutti».