L’udienza è in agenda il prossimo 16 gennaio

Cannabis, il Tar Lazio conferma la sospensione del decreto che pone il Cbd tra gli stupefacenti

«Non appaiano configurarsi, allo stato di fatto, imminenti rischi per la tutela della salute pubblica»

[26 Ottobre 2023]

Il Tribunale amministrativo regionale del Lazio (Tar), riunitosi in camera di consiglio, ha confermato la sospensione del decreto emanato lo scorso agosto dal Governo Meloni per inserire le “composizioni per somministrazione ad uso orale di cannabidiolo (Cbd) ottenuto da estratti di cannabis” tra i medicinali stupefacenti.

Si tratta di una prima vittoria per Imprenditori canapa Italia (Ici) e per le molte altre associazioni di settore che all’inizio di ottobre hanno promosso un ricorso al Tar proprio contro il decreto in questione.

Secondo il Tar infatti «non appaiano configurarsi, allo stato di fatto, imminenti rischi per la tutela della salute pubblica», e quindi sussistono i presupposti per la sospensione del provvedimento; se ne riparlerà in udienza il prossimo 16 gennaio.

A quel punto si potrà iniziare ad entrare nel merito della questione: il ricorso sostiene l’illegittimità del decreto avanzato dal Governo Meloni, in base alla normativa nazionale (ad esempio, il decreto è stato adottato senza previo parere del Consiglio superiore di sanità) e alla giurisprudenza europea, che già nel 2020 ha escluso che il Cbd possa essere catalogato come stupefacente.

Anche se la comunità scientifica di settore non ha ancora raggiunto un consenso in merito all’efficacia terapeutica del Cbd a contrasto di tutte le patologie per le quali viene impiegato, ma sappiamo – come certifica l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) – che l’uso di Cbd non mostra potenziale d’abuso o di dipendenza, né ci sono problemi di salute pubblica associati.

La stessa Oms raccomanda che il Cbd non venga classificato come sostanza controllata. Tutti elementi che potranno farsi valere al Tar, in sede di ricorso.