I russi cercano fornitori alternativi
Embargo russo sui prodotti agricoli, la Svizzera non aiuterà i produttori europei
[20 Agosto 2014]
Secondo il Wall Street Journal l’Ufficio federale dell’agricoltura della Svizzera (Ofag) impedirà ai produttori europei di carne, prodotti caseari e legumi di riesportarli in Russia attraverso il suo territorio, uno dei “trucchi” per aggirare l’embargo russo ai prodotti agricoli dell’Unione europea scattato dopo l’embrago Usa-Ue contro Mosca, in seguito al conflitto in corso in Ucraina.
Il portavoce dell’Ofag, Jurg Jordi, ha spiegato che «Le autorità svizzere esigono una certificazione dei prodotti attestante la conformità alle norme igieniche dei prodotti destinati all’esportazionbe, ma in caso di transito dall’Unione europea è impossibile, i prodotti in questione non provengono dalla Svizzera».
Il 7 agosto la Russia ha seminato il panico tra gli allevatori e gli agricoltori europei pubblicando la lista dei prodotti di importazione vietati provenienti dall’Ue e dagli Usa, Australia, Canada e Norvegia. L’embargo russo, decretato per un anno, riguarda la carne di manzo, maiale e volatili, i pesci, il formaggio, il latte ed i suoi prodotti, verdure e frutta.
Le associazioni europee degli allevatori e degli agricoltori avrebbero chiesto alla Svizzera, che ha decretato sanzioni contro la Russia ma non è stata colpita dalle contro-sanzioni di Mosca, di autorizzare l’esportazione di prodotti agricoli e zootecnici attraverso il suo territorio, ma Berna ha detto no, in quello che sembra un evidente gioco delle parti con la Russia.
La Svizzera aveva già promesso di impedire alla Russia di utilizzare il suo territorio per aggirare le sanzioni dei paesi occidentali e il Consiglio federale della Svizzera, la scorsa settimana ha ampliato la lista di armi che non possono essere esportate in Russia e Ucraina ed ha reso più stringete il divieto agli intermediari finanziari svizzeri di fare nuovi affari con i due Paesi. Si tratta di restrizioni inferiori alle sanzioni economiche anti-russe di Ue ed Usa
Berna non vuole concorrenti in casa e soprattutto punta a incrementare le già fiorenti esportazioni di formaggi e caffè verso la Russia, che rappresentano gran parte delle esportazioni alimentari verso Mosca, che nel 2013 hanno raggiunto quasi 200 milioni di franchi svizzeri, circa il 2,4% del totale delle vendite alimentari della Svizzera all’estero. InterCheese AG, un esportatore di formaggio svizzero, ha detto al Wall Street Journal di essere stato contattato da alcuni dei suoi clienti russi che cercano altri fornitori di formaggi, in particolare per la mozzarella italiana e per il gouda olandese, finiti sotto l’embargo del governo russo.
Il Chief Executive di InterCheese, Daniel Daetwyler, ha detto che «L’azienda è specializzata nei formaggi più costosi, come Appenzeller, Emmental e Gruyère, piuttosto che in prodotti di massa. Così il divieto russo alle importazioni di formaggi Ue non ha ancora avuto molto su di noi», mentre italiani, olandesi ed altri europei stanno perdendo un grosso mercato.