
Due anni e 10mila euro di ammenda per chi uccide un orso marsicano

Ben venga il via libera arrivato in commissione Affari Costituzionali della Camera all’emendamento che inasprisce le pene per chi cattura o uccide gli orsi marsicani.
Si tratta di un primo passo importante per evitare che quanto accaduto all’orsa Amarena, uccisa a fucilate a fine agosto in Abruzzo, possa verificarsi di nuovo, anche se il valore ecosistemico di un orso a rischio estinzione è ben maggiore di quello previsto dalla nuova ammenda.
L’orso bruno marsicano è una specie a rischio estinzione che va tutelato e protetto attraverso una serie di interventi normativi, territoriali e un rafforzamento delle politiche gestionali non più rimandabili. Per questo la nostra associazione insieme a tante altre realtà a settembre, in occasione della manifestazione in ricordo dell’orsa Amarena, ha ribadito l’urgenza di un inasprimento delle pene per coloro che si macchiano di reati contro gli animali, e più in generale contro lo straordinario patrimonio naturale del nostro Paese.
Per queste ragioni è fondamentale che siano introdotti al più presto nel Codice penale i delitti contro la fauna e che l'Italia affronti una delle grandi sfide di oggi, ossia il miglioramento della coesistenza tra comunità locali e fauna selvatica. Per far sì che si arrivi ad una corretta coesistenza tra uomo e animali selvatici serve un nuovo patto di collaborazione tra parchi e comunità locali, da cui è indispensabile ripartire con obiettivi chiari e condivisi.
Legambiente si costituirà parte civile contro il responsabile dell’uccisione dell’orsa Amarena.
di Antonio Nicoletti, responsabile nazionale aree protette e biodiversità di Legambiente
