Nove orche morte nelle reti da pesca a strascico al largo dell’Alaska
Un nuovo comportamento da parte delle orche potrebbe essere collegato a questo improvviso aumento delle morti
[4 Ottobre 2023]
Secondo la National Oceanic and Atmospheric Administration Usa (NOAA), quest’anno un numero insolitamente elevato di orche (Orcinus orca) è morto dopo essere rimaste intrappolate in attrezzature da pesca al largo della costa dell’Alaska. Per Groundfish Forum, un’associazione di categoria che rappresenta 19 pescherecci a strascico, questo aumento delle morti si orche potrebbe essere collegato a un “nuovo comportamento” degli animali.
Dall’inizio di quest’anno, 9 orche sono morte durante la pesca con reti a strascico nel Mare di Bering, vicino alle Isole Aleutine. Un’altra è rimasta impigliata ma è stata rilasciata viva, portando finora il numero totale di orche “catturate accidentalmente” nel 2023. La NOAA fa notare che nei 5 anni tra il 2016 e il 2020, solo 5 orche erano morte o sono rimaste gravemente ferite nel Mare di Bering dopo essere rimaste impigliate negli attrezzi da pesca. Dato che è possibile che alcune orche fossero già morte prima di essere catturate, la NOAA sta indagando sugli incidenti per confermare la causa della morte e per condurre test genetici per determinare a quale popolazione appartengono. Al momento, gli esperti non credono che gli animali facciano parte della popolazione di orche residente del sud, un gruppo in grave pericolo di estinzione che vive al largo della costa del Pacifico nordoccidentale.
In una dichiarazione, Groundfish Forum sottolinea che quest’anno alcuni pescatori hanno osservato un comportamento nuovo tra le orche che potrebbe essere correlato ai recenti intrappolamenti: «Nel 2023, i nostri capitani hanno segnalato un aumento del numero di orche presenti vicino alle nostre navi, dove sembrano nutrirsi davanti alle reti durante la pesca. Questo nuovo comportamento non era stato documentato in precedenza e gli scienziati dei mammiferi marini non sono sicuri del motivo per cui si è verificato questo cambiamento».
Le orche sono animali sociali e molto intelligenti, in grado di apprendere nuovi comportamenti gli uni dagli altri e hanno capito come sfruttare le attività di pesca umane. Per esempio, fanno spuntini con il pesce catturato con i palangari. E una volta che un’orca scopre una tecnica di alimentazione opportunistica le altre possono imparare osservandola e seguirne l’esempio. E’ quel che potrebbe essere accaduto quest’annoal largo dell’Alaskanno vicino all’Alaska.
Il Groundfish Forum ha chiesto a Hannah Myers, una biologa marina dell’Università dell’Alaska Fairbanks, di passare a maggio una settimana a bordo di un peschereccio e la Myers ha potuto vedere che una ventina di orche si presentava quando il peschereccio iniziava le operazioni di pesca, e sono rimanevano lì.
Utilizzando un microfono subacqueo, la Myers ha registrato le orche che emettevano ticchettii che gli scienziati ritengono possano essere collegati a comportamenti di foraggiamento. Sulla base delle registrazioni, sembra che i mammiferi seguissero la rete mentre la nave la trascinava in profondità sott’acqua. Le orche sono state viste anche in superficie mentre i pescatori tiravano su le reti e la Myers evidenzia che «Questi comportamenti sono ad alto rischio per le orche»- Inoltre, la biologa ha notato delle orche che bazzicavano vicino agli scivoli di scarico, dove i pescatori rigettano in acqua gli halibut (Hippoglossus hippoglossus) i catturati accidentalmente, una specie per la quale è proibita la pesca. Ma il l Groundfish Forum afferma di non rilgettare gli halibut in acqua quando ci sono orche nelle vicinanze e che i suoi pescherecci sono «Impegnati a trovare soluzioni a questa sfida senza precedenti. Le navi stanno sperimentando modifiche agli attrezzi che potrebbero impedire ai cetacei di entrare nella rete».
Le morti per impigliamento preoccupano gli scienziati perché le orche sono lente a riprodursi, il che significa che anche poche morti potrebbero influenzare il numero delle popolazioni in modo più ampio in futuro. Tuttavia, secondo l’Alaska Department of Fish and Game, «Le orche sembrano intensificare gli sforzi di riproduzione se molti dei loro membri del branco muoiono. Resta ancora molto da imparare sul comportamento riproduttivo delle orche».
Ma la NOAA è molto meno ottimista e avverte che in tutto il mondo ormai sopravvivono circa 50.000 orche e che solo circa 2.500 vivono nell’Oceano Pacifico settentrionale orientale.
Le orche assassine sono protette dal Marine Mammal Protection Act, che impone ai proprietari o agli operatori delle navi di segnalare alla NOAA Fisheries tutte le morti e le ferite accidentali dei mammiferi marini che si verificano durante le operazioni di pesca commerciale e di rilevamento.
La NOAA Fisheries monitora e valuta le catture accessorie di specie protette negli attrezzi da pesca commerciale attraverso un processo in più fasi che inizia con la raccolta di dati da parte di osservatori della pesca addestrati e spiega che «Attraverso questo processo, il nostro team sta valutando i dati raccolti su 10 orche catturate accidentalmente in Alaska dalla pesca a strascico di pesci demersali nel Mare di Bering e nelle Isole Aleutine nel 2023. Le navi coinvolte dovevano trasportare due osservatori della pesca della NOAA.. In uno degli incidenti, il cetaceo è stato rilasciato vivo. Per gli altri, la NOAA Fisheries sta analizzando i dati raccolti per determinare la causa delle lesioni o della morte e determinare a quali stock appartengono queste orche attraverso una revisione delle informazioni genetiche. L’agenzia sta lavorando rapidamente per valutare questi incidenti e condividerà i risultati il prima possibile, dopo aver completato tutte le analisi necessarie».
Inoltre, la NOAA Fisheries sta esaminando le informazioni riguardanti un’orca catturata accidentalmente quest’estate durante l’indagine con palangari dell’Alaska Fisheries Science Center per il pesce zibellino e i pesci demersali. Il 7 giugno, un’orca morta è stata trovata impigliata in un palangaro sul versante centrale del Mare di Bering. La NOAA sotttolinea che «L’incidente è stato segnalato ed è in fase di revisione in conformità con le procedure di segnalazione richieste. Il Centro dispone di un’autorizzazione alla cattura accidentale ai sensi della legge sulla protezione dei mammiferi marini e di un parere biologico ai sensi della legge sulle specie minacciate di estinzione».