A San Rossore foreste resistenti ai cambiamenti climatici

Nel parco regionale toscano un modello di gestione replicabile in tutta Europa

[6 Maggio 2024]

Sta per giungere alla conclusione il progetto LIFE SySTEMiC che ha coinvolto l’università di Firenze, il Parco Regionale di Migliarino San Rossore e Massaciuccoli, l’Unione dei Comuni Montani del Casentino, D.R.E.AM. Italia, l’Istituto Forestale Sloveno, il Servizio Forestale Sloveno e l’Istituto di Ricerche Forestali Croato e lo studio europeo in corso a San Rossore per foreste più resistenti ai cambiamenti climatici diventa un modello di gestione replicabile a livello internazionale.

Lo staff di LIFE SySTEMiC   spiega che «La ricerca è stata condotta sia sulle pinete sia sui boschi di origine naturale composti da querce, frassini ed altre latifoglie: il grado di diversità genetica è stato correlato agli indicatori della struttura forestale quali diversità specifica, diversità dimensionale, distribuzione spaziale, biodiversità legata al legno morto ed ai microrganismi nel suolo. Maggiore è la variabilità genetica, più il bosco è resiliente ai cambiamenti climatici».

Francesca Logli, responsabile forestale dell’Ente Parco, aggiunge che «Il risultato è il modello GenBioSilvi che a seconda dei parametri della foresta indica le azioni da intraprendere per mantenere o aumentare la diversità genetica nelle pinete non più tagli rasi, ma azioni mirate che sfruttano la rinnovazione naturale, tenendo conto di fattori importanti come la luce e come la protezione dall’azione degli ungulati. Anche per il bosco misto di origine naturale sono state elaborate importanti indicazioni gestionali».

Il presidente del Parco, Lorenzo Bani, conclude: «Il Parco rappresenta un polmone verde di 23mila ettari al centro di un’area urbanizzata che va da Viareggio a Livorno passando per Pisa salvaguardare le foreste e promuoverne il rinnovamento è parte della nostra missione, migliora la qualità della vita e le caratteristiche ambientali non solo dell’area protetta ma di tutto il territorio. Grazie ai risultati di questo progetto europeo parte da San Rossore un modello di gestione che permette di mantenere la biodiversità dei boschi e renderli più forti per affrontare i cambiamenti climatici».