Ai puma non piacciono le luci artificiali
Un fattore da considerare sia per i corridoi di attraversamento della fauna selvatica che per la protezione del bestiame dai puma
[14 Novembre 2023]
Il recente studio “Nearby night lighting, rather than sky glow, is associated with habitat selection by a top predator in human-dominated landscapes”, pubblicato su Philosophical Transactions della Royal Society B da un team di ricercatori spagnoli dell’Universidad Complutense de Madrid e statunitensi, ha scoperto che i puma evitano i luoghi illuminati dalla luce artificiale, anche durante il giorno. Una scoperta si aggiunge all’elenco dei problemi che devono affrontate i grandi felini in una regione, dove gli scienziati hanno avvertito che potrebbero essere a rischio di estinzione entro decenni e che ha implicazioni per la conservazione dei puma e sulle proposte di corridoi di attraversamento stradale per la fauna selvatica.
Gli autori dello studio hanno descritto i modi per limitare gli impatti della luce nelle loro linee guida di progettazione per l’attraversamento di Wallis Annenberg sulla US Highway 101, inaugurata nell’aprile 2022, e per un attraversamento della fauna selvatica recentemente proposto sull’Interstate 15 vicino a Temecula.
l’autore senior dello studio, Fraser Shilling, direttore dell’UC Davis Road Ecology Center all’Institute of Transportation Studies spiega che «Strade, quartieri e aree commerciali ben illuminati ridurranno e frammenteranno le aree a disposizione dei puma per spostarsi. Non è solo l’enorme impronta umana che sta schiacciando l’habitat dei leoni di montagna, ma anche il prolungato bagliore di quell’impronta».
I grandi carnivori hanno bisogno di vasti territori, sempre più compromessi da strade, insediamenti residenziali e luce artificiale e i ricercatori hanno cercato di capire come la luce artificiale notturna e la vicinanza di una strada influenzino il modo in cui puma scelgono il loro habitat in un’area densamente popolata come la California meridionale, dove vivono più di 20 milioni di persone. Per farlo hanno utilizzato le posizioni di 102 puma dotati di radiocollare, che sono stati monitorati in California tra il 2001 e il 2022 da veterinari della fauna selvatica dell’UC Davis School of Veterinary Medicine, del California Department of Fish and Wildlife e altri partner e hanno modellato la distribuzione di questi grandi felini in relazione alla vicinanza con luci artificiali, all’urbanizzazione, al bagliore del cielo (luce diffusa nel cielo notturno da fonti sia naturali che terrestri) e alla luce della luna.
Lo studio, finanziato da CDFW Federal Aid and Wildlife Restoration Grants, California State Parks, The Nature Conservancy, San Diego County Association of Governments, Orange County Natural Communities Coalition e numerose fondazioni, organizzazioni no-profit e benefattori privat, ha così scoperto che «La luminosità del cielo e la luce della luna non influenzavano la presenza dei leoni di montagna, ma lo faceva la luce artificiale notturna proveniente da fonti terrestri vicine».
Il principale autore dello studio, l’ecologo Rafael Barrientos dell’Universidad Complutense de Madrid e visiting scientist all’UC Davis Road Ecology Center, evidenzia che «Nel complesso, abbiamo scoperto che i leoni di montagna cercano di evitare le zone illuminate artificialmente, forse per evitare interazioni con gli esseri umani. Questo può avere effetti a cascata sulla ridistribuzione delle specie nella regione, così come sui benefici che la fauna selvatica fornisce in questo ecosistema».
Precedenti studi condotti dalla UC Davis hanno dimostrato che gli scontri tra puma e auto e camion nelle autostrade che hanno tagliato fuori i leoni di montagna della California meridionale da potenziali compagni hanno gravemente ridotto la loro diversità genetica e minacciato la loro esistenza.
I puma hanno probabilmente imparato a riconoscere le luci artificiali e ad associarle alla presenza del loro nemico più letale. L’uomo.
Un altro autore del nuovo studio, l’esperto di puma Winston Vickers, un veterinario della fauna selvatica del Karen C. Drayer Wildlife Health Center dell’UC Davis School of Veterinary Medicine, conclude: «La nostra ricerca ha dimostrato che anche quando esistono strutture per consentire il passaggio dei leoni di montagna sotto le autostrade, la luce e il rumore possono dissuadere i puma dall’utilizzare queste strutture di attraversamento sicure- I risultati di questa analisi dovrebbero aumentare l’incentivo per le agenzie autostradali a schermare la luce che si diffonde nell’habitat agli incroci con le strade. Il lato positivo è che l’effetto deterrente della luce potrebbe essere utilizzato per prevenire la perdita di bestiame causata dai puma e la conseguente uccisione di questi ultimi come risposta».