Al sindaco di Limone sul Garda non piacciono le api
Un apicoltore ha dovuto fare riscorso al Tar contro un’ordinanza (poi ritirata) che voleva bandire api, vespe e bombi dal territorio comunale
[8 Marzo 2021]
Mentre in tutto il mondo si discute con grande preoccupazione della scomparsa di api e bombi e Paesi come la Germania investono milioni di euro per fermarla, il Circolo Legambiente Prim’Alpe CEA propone una raccolta di contributi per aiutare l’apicoltore Dashi Dritan di Limone Sul Garda che ha dovuto presentare un ricorso al TAR per salvaguardare la sua attività e le sue api.
Infatti, proprio mentre gli ambientalisti, dopo un anno di attesa, festeggiano la nascita delle api solitarie (osmie) nel loro “hotel per insetti” del centro di educazione ambientale, una pratica di incentivo della nidificazione di imenotteri molto diffusa nei Paesi nordeuropei, grazie all’impegno del Circolo Legambiente per il Garda e al sostegno di alcuni cittadini, il sindaco di Limone sul Garda, Antonio Martinelli – eletto nell’unica lista civica presentatasi alle elezioni comunali del 2019 – è stato costretto a ritirare l’ordinanza che voleva bandire dal territorio comunale le api e tutti gli imenotteri.
La lettura dell’ordinanza del sindaco del 230 novembre 2020 ha dell’incredibile. Vista la segnalazione di sciami di api che avrebbero messo a rischio la sicurezza dei cittadini e il turismo rendendo impossibile fruire di spazi pubblici all’aperto, ordina: «1) E’ fatto obbligo ai soggetti privati provvedere all’immediata bonifica delle loro proprietà in caso di infestazione da calabroni, vespe, o da altri imenotteri aculeati, rivolgendosi a operatori specializzati; 2) i nuovi allevamenti di apicoltura dovranno essere posizionati fuori dal centro abitato del Comune di Limone del Garda, nel rispetto delle disposizioni previste dall’’Art. 896 bis c,c. e comunque a una distanza non inferiore a metri 100 da strade, pubblici esercizi, esercizi commerciali, strutture ricettive, strutture pubbliche, abitazioni private, passeggiate e percorsi ciclo pedonali; 3) Eventuali insediamenti di apicoltura già presenti dovranno uniformarsi alle condizioni indicate al punto 2), entro 20 giorni dalla pubblicazione della presente ordinanza, mediante la rimozione delle relative strutture». Limiti che se applicati avrebbero portati alla scomparsa di api domestiche e alla caccia agli imenotteri selvatici in tutto il territorio di Limone sul Garda, una piccola metropoli di 1,200 abitanti che aspira a costruire un autosilo multipiano, però circondato da un parco pubblico, ma rigorosamengte senza fastidiosi impollinatori pungenti.
Il 17 febbraio, di fronte al ricorso al TAR presentato dall’apicoltore, il sindaco Martinelli faceva una precipitosa e abbastanza ingloriosa marcia indietro, annunciando l’annullamento in autotutela dell’ordinanza che, come aveva fatto notare il ricorrente, non era stata nemmeno notificata a Dritan, che ne era con tutta evidenza il principale destinatario.
Come fa notare Legambiente Lombardia «Da questo documento si evince che l’obiettivo era soprattutto un apicoltore che ha i propri apiari ai confini del paese. Quindi il Sindaco non è solo contro le api ma anche contro gli apicoltori. Insomma il Signor apicoltore ha dovuto ricorrere al TAR pensate per chiedere l’annullamento dell’ordinanza, prima che il tribunale si esprimesse in autotutela l’ordinanza è stata annullata.Vigileremo affinché questa situazione non si ricrei e terremo informati i turisti tedeschi, sembra che il Sindaco tenga molto a loro».
Insomma, una maldestra iniziativa che avrebbe messo in cattiva luce Piemonte sul Garda presso i turisti tedeschi che il Sindaco diceva di voler proteggere e che invece sul tema hanno ben altra sensibilità del sindaco Martinelli.
Per chi volesse inviare un contributo per sostenere il ricorso al TAR può inviarlo contributo al seguente IBAN: IT51R0306909606100000167099 intestato a Legambiente Primalpe APS con la seguente motivazione: sostengo l’apicoltore Dritan di Limone Sul Garda.