
Al via il progetto Life Tetide, per salvare berte minori e uccelli delle tempeste e combattere le specie aliene invasive

Il progetto LIFE Turning Eradication Targets Into Durable Effects (LIFE Tetide), punta alla conservazione delle isole del Mediterraneo in Italia, Malta e Croazia con 1) l’applicazione di misure di biosicurezza per le specie esotiche invasive (IAS), per prevenire l'arrivo di IAS (roditori e piante), per un'efficace individuazione e una rapida risposta a potenziali invasioni, per mantenere i risultati raggiunti da precedenti progetti; 2) la capitalizzazione delle esperienze dei precedenti progetti LIFE attraverso ulteriori interventi di gestione delle IAS; 3) il coinvolgimento delle comunità delle isole per una conservazione attiva e partecipata».
Il beneficiario – coordinatore è l’Ente Parco Nazionale Arcipelago Toscano (PNAT). I partner sono università di Firenze e Palermo, Regione Lazio, Aree marine protette di Capo Carbonara-Villasimius e di Tavolara Punta Coda Cavallo, Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA), Comune di Ventotene, NEMO, BirdLife Malta, Ente Nazionale della Cinofilia Italiana, UDRUGA BIOM Association e Javna Ustanova More i Krs (Croazia), soggetti cofinanziati: Parco Nazionale del Gargano, Bitzer Family Foundation (Germania), The Environmental Protection and Energy Efficiency Fund (Croazia), mentre 5 Terre Academy, Ornis Italica sono soggetti associati senza budget.
Il LIFE Tetide punta a proteggere circa il 50% delle popolazioni di due taxa endemici del Mediterraneo: Berta minore (Puffinus yelkouan) e uccello delle tempeste (Hydrobates pelagicus melitensis), dalla reinvasione di ratti nei siti dove è stata attuata l’eradicazione di questi roditori invasivi, a proteggere habitat, specie ed ecosistemi dell'Unione europea attraverso l'eliminazione dei ratti a Palmarola ed in alcune piccole isole di Croazia e Malta, a proteggere la più grande colonia di Berta minore mediterranea dell’Ue e una popolazione di uccello delle tempeste mediterraneo a Linosa, al miglioramento dello stato di conservazione di 10 habitat Ue con l’eradicazione delle piante IAS (principalmente Opuntia stricta). Il Life Tetide vuole anche creare nuovi siti di riproduzione per le berte minori e gli uccelli delle tempeste in alcune isole italiane e maltesi rat-freegrazie a strumenti di l'attrazione e installando nidi artificiali. Il tutto, aumentando il sostegno delle comunità insulari alle azioni di tutela della natura per incrementare la sostenibilità a lungo termine dei progetti di eradicazione di IAS, rafforzando la rete tra i gruppi dell'Ue attivi nella conservazione degli uccelli marini, anche con la stesura di linee guida e protocolli da condividere a livello nazionale e internazionale
Il Parco Nazionale Arcipelago Toscano e la Commissione Europea stanno mettendo a punto i dettagli di LIFE Tetide che impegnerà l’area protetta per i prossimi 5 anni. Al PNAT evidenziano che «L’acronimo richiama il nome di un oceano di 250 milioni di anni fa, poiché sono proprio le acque a circondare le isole del Mediterraneo presso le quali, in continuità ad un percorso intrapreso da anni, saranno capitalizzati gli effetti positivi delle eradicazioni delle specie aliene (IAS), una delle maggiori cause di perdita della biodiversità nel mondo».
Il PNAT, oltre al coordinamento del progetto, con risorse pari a circa 1,1 milioni di euro, si occuperà di: «Proseguire le attività di biosicurezza, per prevenire la ricolonizzazione da parte del ratto nero, nelle isole dove sono stati condotti interventi di eradicazione con precedenti progetti Life: Pianosa, La Scola, Cerboli, Giannutri, Montecristo; definire una strategia completa e a lungo termine, con l’adozione di nuove misure e derivanti da recenti sperimentazioni. Mantenere i risultati ottenuti con l’eliminazione di Ailanto e alcune specie di Fico degli Ottentotti (Carpobrotus) a Capraia ed in altre isole. Coinvolgere la popolazione nelle attività di biosicurezza e l’attivazione di un’apposita unità per la conduzione di tutte le attività di biosicurezza, compresa la formazione di personale per l’esecuzione di interventi di risposta rapida.Rimuovere varie specie di Fico d’India) (Opuntia) da alcune aree dell’Isola di Capraia, oltre che l’eliminazione di alcune IAS vegetali distribuite in modo molto localizzato Tabacco Glauco (Nicotiana glauca), la Calla (Zantedeschia aethiopica) il Gladiolo africano (Chasmanthe floribunda). Alcune di queste specie sono distribuite su proprietà private e saranno sostituite con piante autoctone. Alla cittadinanza, con l’intento di dare una dimostrazione della necessità di prediligere le specie native, verranno distribuite piante autoctone per sensibilizzarne l’uso nei giardini. Collaborare alla realizzazione di nidi artificiali per la berta minore e l’uccello delle tempeste nelle isole senza ratti, Montecristo, Cerboli, Pianosa, la Scola. Monitorare gli impatti socio-econonomici del progetto e condurre le attività di comunicazione e di sensibilizzazione, con la redazione del piano di comunicazione, l’attivazione di pagine web e social, il posizionamento di pannelli, la creazione di toolkit, di brochure, l’organizzazione di eventi e di didattica, la conduzione di azioni di networking con altri progetti.
Il presidente del PNAT, Giampiero Sammuri, conclude: «Per chi da anni si impegna attraverso metodi scientifici nella lotta alle specie aliene sa cosa significhi, in termini di studi, monitoraggi, fondi e risorse umane, ottenere una eradicazione di una specie. Per questo è importante avere nuovi finanziamenti per consolidare le pratiche, fare tesoro di tutte le esperienze, mantenerne i risultati e informare e sensibilizzare le comunità interessate».
