Alle mamme megattere non piacciono i maschi molesti
[10 Aprile 2014]
Il nuovo studio “Habitat segregation by female humpback whales in Hawaiian waters: avoidance of males?”, pubblicato su Behaviour, si occupa delle megattere (Megaptera novaeangliae), cetacei lunghi 16 metri che migrano nelle aree di riproduzione tropicali. I ricercatori hanno condotto l’indagine, Alison Craig, una mammologa marina dell’Edinburgh Napier University, e Louis Herman e Adam Pack dell’University of Hawaii e di The Dolphin Institute, hanno scoperto che le mamme con cuccioli scelgono le secche con acque basse intorno alle Hawaii per «ridurre la probabilità di essere molestate sessualmente dai maschi in amore».
I dati raccolti dal team anglo-statunitense dimostrano che nelle acque profonde le femmine con un cucciolo appena nato vengono spesso perseguitate da uno o più maschi, il che significa la mamma e il suo piccolo devono aumentare la velocità di nuoto di quasi il 75%, ma quando la profondità dell’acqua diminuisce cala anche il numero di maschi che molesta la mamma megattera, ed è per questo che è più probabile trovare femmine e piccoli nelle secche.
Il team scientifico è convinto che «le femmine scelgono le acque poco profonde per evitare i maschi, risparmiare energia e dare loro piccoli una migliore possibilità di sopravvivenza». Mentre ricerche precedenti anche su altre specie di balene avevano dimostrato che i gruppi dove c’è un cucciolo tendono a frequentare acque poco profonde, il nuovo studio è il primo a indagare sistematicamente se questo comportamento è dovuto alle madri che evitano i maschi piuttosto che per evitare i predatori oppure semplicemente perché cercano acque più tranquille.
La Craig spiega: «Non ci sono legami sociali a lungo termine tra le balene maschi e femmine ed i maschi si avvicinano a molte femmine, nella speranza di avere la possibilità di accoppiarsi. Il nostro studio suggerisce che l’indesiderata attenzione maschile spinge le femmine ed i piccoli ad aumentare la loro velocità di nuoto, così le madri devono rifornire i loro cuccioli con più latte per compensare l’energia in più che hanno utilizzato. Tuttavia, le femmine non mangiano mentre sono nelle acque tropicali, il che significa che hanno bisogno di consumere il loro grasso per produrre latte. Durante questo periodo, il loro latte è l’unica fonte di cibo per i cuccioli, così si può vedere perché il risparmio energetico è così importante per le femmine con un giovane cucciolo».
I dati raccolti dal team nelle Hawaii dimostrano che è molto probabile che le femmine vengano seguite dai maschi quando nuotano in acque poco profonde, il che ha portato i tre ricercatori a concludere che frequentare le secche «sembra essere un modo efficace di evitare l’attenzione dei maschi, riducendo i costi energetici».
Secondo la Craig questo «potrebbe potenzialmente aumentare le possibilità del cucciolo i sopravvivere alla migrazione dalle zone di riproduzione verso le zone di alimentazione». Ma rimane da risolvere un mistero: «Non c’è nessuna spiegazione precisa del perché i maschi siano meno propensi a perseguitare le mamme megattere nelle acque poco profonde, anche se una ridotta possibilità di trovare compagne adeguati è un possibile fattore. Le femmine che non hanno i vitelli appena nati sono più propense ad ovulare delle nuove madri, e queste femmine senza cuccioli si trovano nelle acque più profonde – conclude la Craig – Quindi se i maschi seguono le madri nelle acque poco profonde hanno meno probabilità di incontrare femmine in ovulazione e così hanno meno possibilità di concepire un cucciolo».