Riceviamo e pubblichiamo
Ambiente e Parchi, il punto dalla Leopolda di Pisa
[7 Settembre 2020]
Il dibattito alla Leopolda a Pisa sull’ambiente e i parchi, non solo della Toscana, ha confermato chiaramente che si tratta di questioni importanti e urgenti non più rinviabili per il Paese.
Purtroppo la cosa non sembra interessare molto neppure gran parte dei candidati e le liste, che preferiscono le chiacchiere senza capo né coda che anche il Papa considera più dannose della pandemia.
È fin troppo evidente che è più facile buttarla in chiacchiere e insulti che impegnarsi per definire programmi seri che richiedono competenza e trasparenza. Sui parchi e dei parchi, ad esempio, dire che sono un ostacolo da rimuovere perché impediscono lo sviluppo della città fino alla caccia, piuttosto che metterne a punto e gestire un piano che non solo impedisca speculazioni sul territorio ma promuova nuove attività; vale per San Rossore ma anche per gli altri parchi nazionali e regionali toscani. È più comodo e costa meno fatica. E qui si pone una questione strategica e cruciale di cui abbiamo discusso alla Leopolda.
I problemi toscani – ma ciò vale anche per le altre regioni dove non si vota – devono e possono essere positivamente affrontati solo sulla base di indirizzi nazionali, stabilendo principi che non devono essere invasivi come è già avvenuto più volte sulle decisioni regionali.
Questo vale soprattutto nelle aree marginalizzate, nelle periferie, nelle campagne deindustrializzate.
Ecco perché alla Leopolda ci siamo posti anche il problema di un incontro nazionale in cui la nostra Regione può e deve giocare un ruolo importante avvalendosi delle sue migliori tradizioni. Un incontro non di chiacchiere ma finalmente dedicato ad un nuovo programma nazionale che sappia e possa coinvolgere stato, regioni ed enti locali in una costruttiva collaborazione e non in nuovi litigi.
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