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Riceviamo e pubblichiamo

Ambiente e parchi, nella calza solo carbone

 |  Natura e biodiversità

Dopo le botte del referendum al ruolo delle istituzioni – specialmente in campo ambientale – Stato, regioni ed enti locali hanno continuato a collezionare batoste. A farne la maggiori spese per una responsabilità da cui pochi sono esenti proprio parchi ed aree protette.

Da 5 anni si sta infatti annaspando per rifarsela con una delle poche leggi funzionanti, la 394 che ha  diffuso in tutto il paese i territori protetti in molti casi sottratti alla speculazione e alla cementificazione. E lo si è fatto irresponsabilmente, sostenendo con sfrontatezza e faccia tosta che si voleva rilanciare il loro ruolo specialmente a mare. Lo scioglimento del Parlamento chiude per fortuna questa sconcertante vicenda. Ma la situazione resta allarmante anche per il silenzio che perdura - come denunciano varie associazioni e organi di stampa - tanto che telegiornali e partiti senza eccezioni continuano a disinteressarsene, facendo scena muta.

Davvero le forze politiche pensano che gli elettori chiamati al voto politico e in tanti casi anche amministrativo se ne dimenticheranno? Lo credettero in molti anche al referendum ma ci pagarono dazio. In Toscana visto cosa siamo riusciti a fare in passato e non solo possiamo e dobbiamo darci una mossa, facendo leva proprio sui nostri parchi regionali e nazionali cercando di non perdere per strada quelli provinciali e le aree protette di interesse locale.

Le opinioni espresse dall’autore non rappresentano necessariamente la posizione della redazione

Renzo Moschini - Gruppo San Rossore

Greenreport conta, oltre che su una propria redazione giornalistica formata sulle tematiche ambientali, anche su collaboratori specializzati nei singoli specifici settori (acqua, aria, rifiuti, energia, trasporti e mobilità parchi e aree protette, ecc….), nonché su una rete capillare di fornitori di notizie, ovvero di vere e proprie «antenne» sul territorio.