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Ambiente, perché dopo le elezioni sia meglio che prima

 |  Natura e biodiversità

Che l’ambiente dopo questa campagna elettorale sia rimasto orfano, come già nel corso nella legislatura conclusasi, non ci piove ma ci nevica. Tanto orfano che è in corso la messa a punto di una legge forestale che farebbe il paio con quella sulle aree protette fortunatamente arenatasi.

Ecco perché bisogna prepararci al dopo elezioni ben sapendo che, comunque vadano, il nuovo Parlamento avrà ben altro a cui pensare che alle leggi rimaste tra color che sono sospesi. Soprattutto visto che si parla addirittura di tornare presto a votare.

Ma è bene così perché per ripartire sull’ambiente, e non solo sui parchi e le aree protette, non mancano tanto leggi – spesso più che buone – ma una politica nazionale, regionale e locale degna di questo nome. Politica di cui si sono perse le tracce a partire dal ministero dell’Ambiente, e da non poco.

Sono quindi le forze politiche a partire da quelle di sinistra che devono rimettere mano a idee, programmi e progetti che siano capaci di coinvolgere seriamente quell’associazionismo che da tempo sta cercando di sopperire alla latitanza della politica. Noi toscani possiamo e dobbiamo saper fare la nostra parte, forti di una tradizione importante e sempre valida.

Le opinioni espresse dall’autore non rappresentano necessariamente la posizione della redazione

Renzo Moschini - Gruppo San Rossore

Greenreport conta, oltre che su una propria redazione giornalistica formata sulle tematiche ambientali, anche su collaboratori specializzati nei singoli specifici settori (acqua, aria, rifiuti, energia, trasporti e mobilità parchi e aree protette, ecc….), nonché su una rete capillare di fornitori di notizie, ovvero di vere e proprie «antenne» sul territorio.