Dall’efficienza energetica alla mobilità, in campo investimenti da 7 milioni di euro in due anni
Anche gli alberi migrano: nell’Appennino tosco-emiliano li aiuta il Parco nazionale
Il direttore Vignali: «Renderemo le foreste più resistenti ai cambiamenti climatici favorendo la biodiversità e organizzeremo vere e proprie migrazioni di alberi»
[20 Agosto 2020]
Grazie alle risorse messe a disposizione dal ministero dell’Ambiente, legate ai proventi derivanti dal sistema di scambio di quote di gas serra nell’Ue, il Parco nazionale dell’Appennino tosco-emiliano investirà quasi sette milioni di euro in due anni a contrasto della crisi climatica in corso – che sta già colpendo l’Italia in modo più violento rispetto alla media globale –, puntando sulla resilienza del territorio, l’efficientamento energetico e forme di mobilità più sostenibile.
«L’ utilizzo dei combustibili fossili e l’immissione in atmosfera di grandi quantità di gas serra ha rotto l’equilibrio nella biosfera e tutto – spiega Giuseppe Vignali, direttore del Parco nazionale – sta rapidamente cambiando: i ghiacci si sciolgono, animali, uomini e piante si spostano (se possono), le montagne si sgretolano, il ciclo dell’acqua si altera con conseguenze pesanti su tutti noi. La scienza ce lo dice da tempo ma noi abbiamo messo la testa sotto la sabbia e ora sarà veramente dura: ci vorrà l’impegno di tutti e anche coraggio, fortuna e molto di più. Da qualche parte però dobbiamo iniziare e questo è il nostro inizio».
Più nel dettaglio, grazie agli investimenti in programma il Parco dell’Appennino tosco-emiliano punta a rendere le proprie sedi neutre dal punto di vista delle emissioni, oltre a progressi sensibili sul fronte della mobilità sostenibile: «Ci doteremo – snocciola Vignali – di veicoli elettrici e forniremo ad altri soggetti veicoli a basse emissioni per ridurre l’inquinamento da autotrazione; renderemo molto più efficienti rifugi ed altri edifici pubblici, realizzeremo piste ciclabili per favorire l’accesso non motorizzato al Parco nazionale, compresa la realizzazione di piazzole per la sharing mobility dove parcheggiare i motori a scoppio e proseguire con mezzi a emissioni zero».
Una condizione speciale sarà poi garantita alle scuole dei comuni del Parco che «potranno essere oggetto di lavori di efficientamento energetico compresa la costruzione di impianti per la produzione di energia rinnovabile».
Infine, il Parco dell’Appennino tosco-emiliano assegna grande importanza al miglioramento della resilienza del territorio: nonostante gli sforzi una parte della crisi climatica è già inarrestabile, e occorre investire per potersi adattare alle conseguenze.
«Due milioni di euro – dettaglia nel merito il direttore – saranno destinati alle foreste che coprono più del 70% del territorio: renderemo le foreste più resistenti ai cambiamenti climatici favorendo la biodiversità e organizzeremo vere e proprie migrazioni di alberi (migrazione assistita). Gli altri obiettivi, oltre alla certificazione per i servizi ecosistemici, riguardano lo stoccaggio del carbonio per contrastare il riscaldamento globale. Nei rami, nei fusti e nei suoli delle nostre foreste infatti ci sono conservate tonnellate di carbonio che gli alberi hanno sequestrato dall’atmosfera grazie alla fotosintesi clorofilliana; noi ci proponiamo di aumentare il contenuto di carbonio negli alberi e nel suolo del 30% in 30 anni modificando, talvolta rivoluzionando, i metodi di gestione delle nostre foreste».