Il ministro Galletti: «Subito un protocollo d’intesa per salvare l’Orso Marsicano»
Antonio Carrara è il nuovo presidente Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise
[19 Marzo 2014]
E’ stato nominato il nuovo presidente del Parco nazionale d’Abruzzo, Lazio, Molise e, come annunciato, è Antonio Carrara, abruzzese e presidente della Comunità montana Peligna, sul quale diverse associazioni e comitati locali avevano espresso numerose perplessità, paventando l’occupazione dei vertici dei Parchi nazionali italiani da parte di amministratori locali invece che con la nomina di esperti in campo ambientale.
E’ soddisfatta invece Federparchi – Europarc Italia: «Auguriamo ad Antonio buon lavoro. Siamo certi delle sue capacità. Un ringraziamento, infine, va all’ormai ex commissario dell’ente Giuseppe Rossi, persona che ha dato uno straordinario contributo alle aree protette italiane, e abruzzesi in particolare».
A Carrara arrivano anche gli auguri di buon lavoro del presidente di Legambiente Vittorio Cogliati Dezza: «Speriamo ora che il nuovo ministro dell’Ambiente Gianluca Galletti voglia procedere rapidamente alla ricomposizione del consiglio direttivo dell’Ente, per dotarlo di una più ampia capacità azione necessaria a superare le tante emergenze che in quest’ultimo periodo hanno caratterizzato l’area protetta. Occorre infatti ripartire di gran lena per rilanciare l’azione del Parco per la tutela della biodiversità e della fauna selvatica e mettere in sicurezza la precaria popolazione di orso bruno marsicano, che oltre al bracconaggio, rischia di essere decimata da altre cause tra cui epidemie e rischi sanitari. Il Parco deve riprendere una forte azione politica verso le Regioni interessate per risolvere anche le annose questioni legate all’approvazione del Piano del Parco, la definizione dell’area contigua, l’efficace controllo del territorio e del bracconaggio e la tutela sanitaria della fauna selvatica».
E il ministro Galletti interviene proprio per dire che non appena si sarà insediato Carrara darà il via ad un protocollo fra ministero dell’ambiente, Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise e le tre Regioni interessate, «Un accordo fra le istituzioni per salvare l’Orso bruno Marsicano di cui ormai sono rimasti solo 50 esemplari e che è in gravissimo pericolo di estinzione».
Galletti spiega che «Obiettivo di questa intesa operativa è quello di mettere in atto rapidamente azioni concrete per la conservazione dell’orso, rispondendo a una chiara richiesta dell’opinione pubblica, nonché a precisi impegni assunti con l’Unione Europea. Le recenti morti per avvelenamento di alcuni animali hanno reso, infatti, ulteriormente pressante l’esigenza di tutela dell’orso, che oggi è il mammifero più minacciato a livello nazionale, aggredito anche da ripetuti atti di bracconaggio nei confronti dei quali la risposta deve essere incisiva e determinata».
Si tratta di un iter avviato dal precedente ministro dell’ambiente Anfrea Orlando ed il ministero evidenzia che «Alla definizione del protocollo si è giunti dopo un intervento ministeriale alla fine del 2013 finalizzato ad individuare le azioni da intraprendere per superare la situazione di emergenza causata dagli incidenti di cui sono stati recentemente vittima alcuni esemplari e più in generale dal permanere della specie in uno stato di conservazione critico. Una esigenza che è stata condivisa, nel corso di un incontro svoltosi al ministero anche dai Prefetti dell’Aquila, Frosinone e Isernia, dai rappresentanti delle Regioni Abruzzo, Lazio, Molise, il comandante del Noe, dal Commissario del Parco d’Abruzzo, dai rappresentanti del Corpo Forestale dello Stato, dell’Ispra e dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale Lazio e Toscana. Si è giunti così alla definizione di un protocollo d’intesa tra tutti gli enti e gli organismi preposti in cui siano chiaramente definiti gli impegni che ogni Amministrazione si assume rispetto alle azione urgenti da realizzare e la relativa tempistica. Il testo è stato stilato e le tre regioni con delibere di Giunta ne hanno definito l’adesione. Si tratta di un atto di notevole importanza perché sancisce l’impegno congiunto delle istituzioni a mettere in atto rapidamente azioni concrete per la conservazione dell’orso, rispondendo a una chiara richiesta dell’opinione pubblica, nonché a precisi impegni assunti con l’Unione Europea. Oltre ai firmatari dell’intesa, anche altri soggetti che verranno coinvolti nelle azioni, fra cui il Cfs per la parte di vigilanza e l’antibracconaggio, Ispra per un supporto tecnico-scientifico, gli altri parchi interessati dalla presenza dell’orso, i diversi partner coinvolti in questa battaglia per la difesa di un pezzo così importante della fauna italiana».