Approvato il progetto di sviluppo ecoturistico del Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano
[13 Febbraio 2014]
Il Presidente del Parco nazionale dell’Arcipelago toscano, Giampiero Sammuri ha approvato con proprio atto il Progetto di sviluppo ecoturistico e spiega in una nota che «Lo strumento, previsto dal Piano del Parco e molto atteso dagli albergatori locali che hanno la propria struttura dentro il perimetro dell’Area protetta, era rimasto sospeso per la vacanza del Consiglio Direttivo dell’Ente. La Comunità del Parco ha esortato Sammuri a non attendere il Consiglio Direttivo e ad approvare il progetto con un provvedimento d’urgenza data l’importanza dell’atto per le strutture ricettive».
Il direttivo del Parco Nazionale (presidenza Mario Tozzi) nel febbraio 2012 aveva adottato il Progetto di Sviluppo Ecoturismo (Pse) e poi lo aveva sottoposto alle osservazioni di cittadini, categorie economiche ed associazioni..
Il piano riguarda 20 strutture ricettive comprese nell’area protetta: 19 all’Isola d’Elba (12 alberghi e 6 campeggi), un albergo all’Isola del Giglio ed interessa i comuni di Portoferraio, Capoliveri, Marciana, Campo nell’Elba ed Isola del Giglio. L’adesione è stata volontaria e sono entrate nel progetto le strutture che hanno accettato di lavorare con il Parco per valorizzare il proprio lavoro e qualificare la loro struttura legandola al miglioramento ambientale e alla risorsa natura come elemento di distinzione e di eccellenza. Da questo progetto le strutture interessate attiveranno specifiche forme di convenzione con il Parco nelle quali si definiranno la tempistica e le azioni di reciproco supporto: gli interventi di sistemazione ambientale, anche esterni all’area di pertinenza, gli eventuali servizi ed attività da gestire in forma convenzionata e la possibilità di usufruire del Marchio del Parco.
Sammuri evidenzia che «Il Parco con questo Progetto aiuta le aziende incluse nel Parco a migliorare concretamente la propria situazione logistico ricettiva e a dare un’immagine di innovazione e di ottimizzazione delle risorse delle singole strutture ricettive fino a giungere ad una certificazione. Dalle schede predisposte si evidenzia la gamma di interventi: in alcuni casi è prevista la possibilità di piccoli ampliamenti funzionali ma la logica sottesa è soprattutto quella di un rinnovamento o incremento dei servizi qualificati e di buone pratiche di rispetto dell’ambiente: risparmio energetico, idrico, bioarchitettura ecc.. piuttosto che un aumento di ricettività. Insomma una valorizzazione di tutte le buone pratiche imperniate sulla sostenibilità».
Sammuri conclude: «Gli alberghi dentro il Parco faranno percepire al pubblico la loro qualità e il loro contributo per il rispetto dell’ambiente, in piena sintonia con i dettati che riguardano il risparmio energetico e idrico, la raccolta differenziata, fino alla bioarchitettura. Gli interventi riguarderanno inoltre la promozione di modalità ricettive e strutture di accoglienza per favorire la fruizione turistico naturalistica e perseguire la destagionalizzazione per offrire ospitalità prolungata ai periodi di minore affluenza».