Area marina protetta, una grande opportunità per tutelare la costa ionica lucana
Legambiente: «Avanti verso l'obiettivo del 30% di territorio regionale tutelato al 2030 con nuove aree protette marine e terrestri. A partire dalla definitiva istituzione dell'Area Marina Protetta Costa di Maratea»
[31 Agosto 2023]
Dal convegno “La sostenibilità dello Joinio lucano, tenutosi il 29 agosto a Policoro e promosso da promossa da Legacoop Basilicata, dal quale è nuovamente emerso che «Lo Jonio lucano, nonostante la bellezza delle coste e la ricchezza degli ambienti marini, non è ancora un’area marina protetta, ovvero una zona di mare di particolare pregio in cui è in vigore una normativa protettiva dell’habitat. Avviarne l’iter di istituzione, attraverso la costituzione di un apposito comitato promotore».
Il convegno ha voluto stimolare un primo confronto e una collaborazione tra attori istituzionali, organizzazioni ambientaliste, enti di ricerca e operatori economici sul tema e gli organizzatori fanno notare che «La costa jonica lucana ha tutte le caratteristiche per ottenere il riconoscimento. Nel tratto che si estende da Metaponto a Nova Siri – e che comprende anche i comuni di Bernalda, Scanzano Jonico, Policoro e Rotondella – insistono infatti siti di interesse comunitario e la qualità del mare è certificata dalle quattro “bandiere blu” assegnate nel 2023. I fondali e i tratti di costa presentano un rilevante interesse per le caratteristiche naturali, geomorfologiche, fisiche, biochimiche; la flora e la fauna marine rivestono un’importanza scientifica ed ecologica».
Il sindaco di Policoro, Enrico Bianco, ha sottolineato che «L’istituzione di un’area marina protetta permetterebbe di tutelare ulteriormente il nostro territorio, di preservare l’ecosistema marino, di promuovere la conservazione della biodiversità, di valorizzare l’area da un punto di vista turistico, culturale ed economico».
Il presidente regionale di Legacoop Innocenzo Guidotti ha evidenziato che «E’ soltanto un primo appuntamento, che rilanceremo con una rete ancora più larga di soggetti, per accendere l’attenzione sull’opportunità di incentivare le attività sostenibili e limitare quelle inadeguate, di promuovere programmi di studio e di ricerca, di intercettare ulteriori occasioni di sviluppo in un’area che riveste un’importanza strategica per la Basilicata e su cui la cooperazione, con le attività agroalimentari e di pesca sostenibile, è presente e attiva».
A rispondere a queste sollecitazioni è stata subito Legambiente che «Apprende con favore la volontà emersa anche a Policoro, da parte della Regione Basilicata, di promuovere l’ampliamento delle aree marine protette nel Mediterraneo, per raggiungere il 30% di territorio e di mare protetti entro il 2030 come stabilito dalla Strategia Europea e Nazionale per la Biodiversità e per raggiungere gli obiettivi climatici e della transizione ecologica stabiliti dalla Commissione Europea attraverso il Next Generation Ue».
Antonio Nicoletti, responsabile aree protette e biodiversità di Legambiente, Antonio Lanorte, presidente di Legambiente Basilicata, e Giuseppe Ricciardi, presidente Circolo Legambiente Maratea, ricordano che «Per questa ragione durante l’appuntamento di Goletta Verde dello scorso 13 luglio a Scanzano Jonico alla presenza dell’assessore Latronico, abbiamo rilanciato una strategia complessiva per rafforzare le aree protette dell’intero Arco Jonico per mettere al centro la tutela e la valorizzazione delle risorse naturali, ambientali archeologiche e agroalimentari del sistema ambientale che interessa Puglia, Basilicata e Calabria. Un progetto di sistema che faccia perno sulla protezione della natura, marina e terrestre, quale strategia per raggiungere gli obiettivi climatici e dare risposte adeguate alle strategie di pianificazione e programmazione in chiave nazionale e comunitaria dell’intero territorio costiero delle tre Regioni. Per questo siamo ben felici che la Regione attraverso l’assessore Latronico sia favorevole alla nascita di un’Area marina protetta anche per la costa ionica della Basilicata, come ci preme sottolineare l’importante sostegno di Legacoop per la nascita di altre nuove aree marine protette che, dall’associazione di rappresentanza dei pescatori, non sono mai state considerate come un problema per le attività di pesca. Auspichiamo perciò che la Regione sia coerente con le intenzioni dell’Assessore Latronico e si adoperi con celerità per raggiungere l’obiettivo di tutelare il 30% entro 2030 istituendo nuove aree protette marine e terrestri».
Ma Nicoletti, Lanorte e Ricciardi ricordano anche che «La percentuale di aree protette della Regione interessa il 19,27% del territorio regionale e nemmeno un metro quadro di mare è ancora tutelato in Basilicata. Le aree protette terrestri già istituite interessano per l’81,5% parchi nazionali e riserve statali e solo il 18,5% parchi e riserve regionali e, nonostante il 5,93% del mare sia individuato come parte della rete natura 2000 la Regione non ha una tutela efficace del suo mare e le Aree marine protette sono solo argomento nei convegni, a partire da quella per la Costa di Maratea che è ancora in attesa che la Regione completi l’iter istitutivo e definisca con il Ministero dell’Ambiente e della transizione ecologica la procedura aperta dal 2019».
I tre esponenti nazionale, regionale e locale del Cigno verde concludono: «La Regione Basilicata entro il 2030 deve raggiungere importanti obiettivi di tutela istituendo nuove aree protette ma consolidando al contempo anche il sistema di aree protette già presenti in Regione. Per questo ribadiamo all’Assessore Latronico la proposta di organizzare una Conferenza regionale per le aree protette per fare il punto sullo stato dell’arte, condividere un percorso democratico e partecipato con gli amministratori, i territori e le comunità e garantire a tutti i portatori di interesse di fornire il proprio contributo al raggiungimento di un obiettivo importante per la transizione ecologica nel nostro Paese, e per il quale Legambiente ha già attivato il cantiere per l’Area Marina protetta di Maratea ma intende proporne altri per le dune e il mare della Costa Jonica, per i Calanchi e per il Fiume Ofanto».