Benvenuta Croazia, anche ambientalmente parlando
[1 Luglio 2013]
Dalla mezzanotte e un minuto di oggi, 1 luglio 2013, la Croazia è ora il 28° Stato membro dell’Unione europea, e il 33° paese membro dell’Agenzia Europea per l’Ambiente (www.eea.eu). Molti europei conoscono la Croazia per il suo mare cristallino e le bianche spiagge, ma la biodiversità del paese è anche una parte importante dell’ecosistema europeo. Il paese è ricco di fauna selvatica per via della sua posizione geografica di crocevia tra diverse bioregioni e per le sue uniche condizioni ecologiche, climatiche e fisiche.
Gli habitat croati includono montagne, foreste (che ricoprono circa il 50% del territorio) e una costa con oltre un migliaio di isole e isolotti nel mare Adriatico, che ne fanno una delle principali destinazioni turistiche del Mediterraneo, specialmente per i villeggianti tedeschi . Il paese è una rotta migratoria per le tartarughe marine e molti tipi di uccelli. È anche uno dei Paesi europei a più alta diversità di piante ed è sede di molte specie in via di estinzione.
La Croazia ha una popolazione di 4,3 milioni, secondo le statistiche 2011. Quasi due terzi della popolazione vive in aree urbane, con circa 800 000 nella sola Zagabria, la capitale. Questo influisce molto sulla natura incontaminata di larga parte del Paese e sulla bassa pressione antropica esercitata sugli ecosistemi.
Da questo punto di vista è senza dubbio il turismo a esercitare la principale pressione sull’ambiente croato (consumi idrici, rifiuti, cementificazione costiera). Ciò nonostante, la costa croata è una delle parti meglio conservate del Mediterraneo, con carichi relativamente bassi di inquinamento. I siti di balneazione in Croazia spiccano al di sopra di quelli della maggior parte degli altri Stati membri dell’Unione europea ed il 95% di spiagge, laghi e fiumi sono stati classificati come eccellenti nel 2012, una percentuale che è stata superata solo da altri tre paesi. Infatti appena tre delle 919 zone di balneazione monitorate avevano acqua di scarsa qualità.
«La Croazia ha collaborato con l’Agenzia Europea dell’Ambiente per molti anni prima di entrare nell’UE», ha dichiarato per l’occasione il Direttore Esecutivo Hans Bruyninckx. «Adesso tuttavia siamo ansiosi di collaborare ancora più strettamente come paese membro a pieno titolo. Mi aspetto che l’ambiente naturale unico del paese arricchirà i dibattiti ambientali nell’UE».
Dal 2003, la Croazia ha partecipato a programmi e attività dell’AEA Eionet (Informazioni europea dell’ambiente e di osservazione), fornendo dati ed informazioni all’Agenzia. Ad esempio, i dati sulla qualità dell’aria, inclusi i dati in tempo quasi reale inviati ogni ora da alcune stazioni di monitoraggio. Al tempo stesso, la Croazia ha fatto parte di un programma regionale dell’Agenzia con i Balcani occidentali per la condivisione di esperienze tra i paesi. Come parte degli sforzi per migliorare la propria politica ambientale, il paese ha istituito un Sistema Informativo Ambientale operativo, organizzata secondo principi del SEIS.
Aldo Ferretti