Bientina (PI): l’area dell’ex lago Sextum inserita nelle liste della “Convenzione Ramsar”
[24 Settembre 2013]
La Regione Toscana ha visto riconosciuta sul suo territorio una nuova zona umida “Ramsar”: si tratta dell’area corrispondente all’antico lago di Sesto (il Sextum), nel comprensorio dell’ex padule di Bientina. La richiesta di inserimento nella convenzione internazionale per la tutela delle zone umide di rilievo globale, soprattutto come habitat di uccelli acquatici, è stata fatta dalla Regione su indicazione della provincia di Pisa.
«Si tratta in pratica di un accordo di cooperazione tra Stati di vari continenti per la preservazione di ecosistemi di cui si è rilevata una funzione fondamentale per la regolazione del regime idrico locale e per il mantenimento di flora e di fauna caratteristiche, dunque di un’effettiva ricchezza biologica» ha spiegato l’assessore all’ambiente Valter Picchi.
Aspetto significativo della “qualifica Ramsar”, ha poi aggiunto l’assessore, è che il suo conseguimento non si limita a rappresentare un ampliamento del “patrimonio verde” nello scenario provinciale, ma apre la prospettiva, per il bacino dell’antico lago Sextum, all’attuazione di concreti interventi di fruizione e sviluppo.
L’acquisizione del nuovo riconoscimento internazionale conferisce infatti la possibilità di accedere a linee di finanziamento dedicate ad esempio a quelle legate al programma comunitario Life (per la realizzazione di progetti di conservazione della biodiversità), o agli stanziamenti previsti dal Psr, il Piano di sviluppo rurale della Regione che prevede contributi per le buone prassi in agricoltura (vedi la riduzione dell’impiego di prodotti chimici), assegnando corsie preferenziali ai terreni situati proprio all’interno delle aree protette.
«Senza contare che i protocolli Ramsar impegnano gli Stati aderenti a incoraggiare anche ricerche, scambi di dati e pubblicazioni: incentivando dunque la conoscenza del pregio scientifico e paesaggistico di un territorio e la sua appetibilità per il segmento, in crescita, dell’ecoturismo» ha concluso Picchi.