Buona Pasqua con molte uova… di starna italica
Nell’allevamento di Bieri (LU) le prime 200 uova dalle coppie di Perdix perdix italica geneticamente selezionate per reinserire in natura una specie estinta
[10 Aprile 2020]
La reintroduzione in natura della Starna italica (Perdix perdix italica) si avvicina.: «200 uova raccolte, 200 piccoli buoni auspici per il nostro patrimonio di biodiversità – annuncia soddisfatto lo staff del Life Perdix – Le prime azioni del progetto europeo sono andate a buon fine. La starna italica, , fino al secolo scorso diffusa in vaste aree del Belpaese e oggi considerata formalmente estinta in natura, ha numerose possibilità di tornare a cantare nei campi di cereali»
Infatti, dopo un’accurata selezione genetica condotta e curata dagli esperti dell’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra), il personale tecnico dei Carabinieri Forestali del Comando unità forestali, ambientali e agroalimentari (Cufaa) ha iniziato l’allevamento presso il Centro faunistico di Bieri (LU) ed ha raccolto le prime 200 uova che ora verranno registrate su un apposito database e avviate per la cova controllata.
Il progetto, oltre alla costituzione di una popolazione vitale di Starna italica di 2.200 coppie all’interno della Zona di protezione speciale (Zps) Valle del Mezzano, grazie a precise azioni di selezione genetica, allevamento, conservazione e messa in sicurezza dei nuovi individui, prevede la mitigazione delle minacce nell’area di rilascio e il coinvolgimento degli stakeholder tramite corsi formativi con la collaborazione delle componenti venatorie, cinofile, agricole, ambientaliste ed i preziosi suggerimenti degli esperti francesi.
Life Perdix, cofinanziato dalla Comunità europea, punta a tutelare la biodiversità italiana a partire dalla conservazione della Starna italica e, oltre a Ispra e Carabinieri del Cufaa, vede la partecipazione di Federazione italiana della caccia, Fedération Nationale des Chasseurs, Legambiente, il Parco Delta del Po e l’Ente nazionale per la cinofilia italiana che cofinanzia il progetto.
Francesco Riga dell’Ispra, conclude: «La grande sinergia e collaborazione tra i diversi partner di progetto ha prodotto questo primo e incoraggiante risultato Nonostante le difficoltà dovute all’emergenza Coronavirus e alle misure per frenare il contagio, le attività del nostro progetto proseguiranno privilegiando ovviamente le azioni che possono essere realizzate da remoto e il coinvolgimento della comunità tramite web e social. Nel frattempo la natura fa il suo corso. E magari le condizioni ambientali, che sembrano migliorate grazie allo stop a molte attività antropiche, saranno ancor più favorevoli alla reintroduzione di questo piccolo galliforme una volta tipico degli ambienti rurali italiani».