Buone notizie: grazie ai satelliti trovate 4 nuove colonie di pinguini imperatore

II BAS ha scoperto 4 siti di riproduzione precedentemente sconosciuti. Ma il declino è ancora troppo rapido

[24 Gennaio 2024]

Il cambiamento delle condizioni del ghiaccio marino lungo la costa dell’Antartide ha costretto diverse colonie di pinguini imperatore (Aptenodytes forsteri)  a spostarsi alla ricerca di ghiaccio marino più stabile sul quale riprodursi; alcune colonie conosciute si sono già spostate di 30 – 40 km verso nuovi territori riproduttivi. Gli scienziati hanno cercato questi nuovi siti utilizzando i satelliti e hanno scoperto colonie che non erano mai state registrate prima. Inclusa la  colonia di Halley Bay che si pensava fosse scomparsa e che invece si è ristabilita vicino al MacDonald Ice Rumples, 30 km a est del vecchio sito, dopo il distacco della Brunt Ice Shelf.

Con queste nuove scoperte e la ricostituzione di quella della baia di Halley, il totale delle colonie di pinguini imperatore conosciute ammonta ora a 66.

Lo studioFour unreported emperor penguin colonies discovered by satellite”  pèubblicato su Antarctic Science da Peter Fretwell del British Antarctic Survey (BAS) che illustra le nuove scoperte evidenzia che «I siti di riproduzione dei pinguini imperatore sono solitamente remoti e inospitali, quindi gli scienziati usano le immagini satellitari per scoprire e monitorare le colonie di pinguini imperatore, poiché le macchie marroni del guano marrone degli uccelli risaltano chiaramente contro il bianco intenso del ghiaccio e della neve». Il team del BAS ha studiato le immagini della missione satellitare Copernicus Sentinel-2 della Commissione europea , che sono state confrontate e confermate da immagini ad alta risoluzione del satellite Maxar WorldView-3.

Però, gli scienziati avvertono che «Nonostante questi risultati, le previsioni sulle future popolazioni di pinguini imperatore sono crudeli ; l’anno scorso, i ricercatori del British Antarctic Survey hanno segnalato un catastrofico fallimento riproduttivo dei pinguini imperatori causato dalla perdita di ghiaccio marino».

I pinguini imperatori dipendono dal ghiaccio marino stabile e saldamente attaccato alla riva – noto come ghiaccio “rapido” – per gran parte dell’anno. Una volta arrivati ​​al sito di riproduzione prescelto, i pinguini depongono le uova durante l’inverno antartico, da maggio a giugno. Le uova si schiudono dopo 65 giorni, ma i pulcini non si involano prima di dicembre e gennaio.

Dal 2016, l’Antartide ha visto i quattro anni con l’estensione del ghiaccio marino più bassa negli ultimi 45 anni registrati dai satelliti, con i due anni più bassi nel 2021/22 e nel 2022/23. Nell’agosto 2023, l’estensione del ghiaccio marino era inferiore di 2,2 milioni di km2ti rispetto alla mediana del periodo 1981-2022, equivalente a un’area più grande della Groenlandia.

I pinguini imperatori hanno già risposto agli episodi di perdita di ghiaccio marino spostandosi in siti più stabili l’anno successivo. Tuttavia, questa strategia non funziona se il ghiaccio marino interessa un’intera regione.

Fretwell, che utilizza le immagini satellitari per monitorare le popolazioni di pinguini al BAS, conclude: «Questi luoghi recentemente identificati colmano quasi tutte le lacune nella distribuzione conosciuta di questi uccelli iconici. Tutte tranne una di queste colonie sono piccole, con meno di 1000 uccelli, quindi trovare queste nuove colonie fa poca differenza per la dimensione complessiva della popolazione. In effetti, è messo in ombra dai fallimenti riproduttivi recentemente segnalati a causa della rapida e precoce perdita di ghiaccio».