Caccia: dopo la bocciatura Ue, la petizione delle associazioni contro la legge spara-tutto della Lega

Le associazioni ambientaliste e animaliste: il Parlamento li fermi. LNDC Animal Protection: «Rispetto zero per gli animali»

[8 Febbraio 2024]

Dopo l’avvio della procedura di infrazione Ue contro l’Italia, LNDC Animal Protection sottolinea che quel che da tempo aveva previsto insieme ad altre associazioni protezionistiche alla fine è avvenuto: «La Ue ha avviato una procedura di infrazione verso l’Italia perché non allineata alle direttive europee relative alla caccia. Le criticità nella legislazione italiana sono diverse e riguardano, in particolare, la violazione della Direttiva Uccelli e del Regolamento Reach.

La presidente LNDC Animal Protection, Piera Rosati, ricorda che «Abbiamo da subito protestato contro l’emendamento “caccia selvaggia”, che consente ai cacciatori di uccidere anche nei centri abitati e nelle aree protette, ma non siamo stati ascoltati. Ora arriva la conferma da parte della UE che la legislazione italiana non tutela né gli animali né le persone, anche per colpa del massiccio uso di piombo che danneggia gravemente l’ambiente e la salute umana. In caso di conferma di infrazione a seguito dei vari step previsti dalle procedure, l’Italia potrebbe essere condannata a pagare sanzioni di diversi milioni di euro che andranno a gravare sui conti pubblici già precari, oltre a minare la reputazione del nostro Paese in sede europea.  Ancora una volta questo Governo dimostra di non avere a cuore gli animali e l’ambiente e a farne le spese saremo tutti noi. Tutto questo solo perché una certa parte politica vede nei cacciatori un bacino elettorale da cui attingere a piene mani, soddisfacendo ogni loro richiesta e facendo concessioni che mettono a rischio il Paese. Mentre loro si divertono, gli animali pagano con la vita e noi cittadini paghiamo sanzioni e vediamo compromessa l’immagine a livello europeo del nostro Paese. È ora di dire basta a questo strapotere della lobby venatoria. Spero che questa procedura di infrazione insegni qualcosa al nostro Governo».

Chi non sembra imparare molto da questa vicenda è soprattutto la lega di Salvini che punta ad approvare una legge sulla caccia che attirerebbe le procedure di infrazione europee come una calamita. Ed è proprio contro il progetto elettoralistico della Lega – che si contende i voti dei cacciatgori con Fratelli d’Italia mentre Forza Italia sembra essersi scordato l’animalismo di b Berlusconi, Dudù, gli agnellini e la Brambilla – che  il Fatto Quotidiano ha lanciato la petizione “Caccia, no alla legge spara-tutto della Lega: il Parlamento la fermi” alla quale aderiscono Enpa, Lac, Lav, Legambiente, Leidaa, Lipu, Lndc Animal Protection, Oipa, Federazione Nazionale Pro Natura e Wwf Italia.

Ecco il testo della petizione indirizzata al Parlamento italiano:

Il centrodestra va all’assalto della legge sulla caccia con l’intenzione di stravolgerla per favorire i cacciatori. Ovviamente a discapito degli animali – che saranno uccisi in numero ancora più elevato – della biodiversità e della sicurezza pubblica. Prima ci ha provato Fratelli d’Italia, addirittura proponendo di dare il fucile in mano ai sedicenni (iniziativa per fortuna ritirata). Ma ora i partiti di maggioranza hanno fatto quadrato intorno alla proposta della Lega. Che cosa prevede? Caccia libera su tutto il territorio nazionale, sette giorni su sette (dunque cancellando i due giorni di silenzio venatorio) per più di cinque mesi, durante i quali non sarà mai garantita la sicurezza per escursionisti e amanti della natura. Caccia in tutte le forme consentite, persino coi visori termici, riduzione delle già ridicole sanzioni contro chi spara in periodi vietati e nei terreni privati vietati alla caccia. E ancora: il gravissimo attacco alle associazioni ambientaliste, il cui prezioso lavoro di salvaguardia della legalità verrà cancellato con un colpo di mano, non potendo più impugnare i calendari venatori delle Regioni di fronte ai giudici amministrativi; l’enorme sanatoria per i bracconieri che trafficano illegalmente (e utilizzano) i richiami vivi per la caccia d’appostamento.

A fronte di tutto questo c’è il rischio che la proposta di legge, nel corso dell’iter legislativo, venga addirittura peggiorata con l’approvazione di altri emendamenti. Ecco perché è fondamentale che venga ritirata e fermata. Ma non solo: il documento, oltre a configurarsi come incostituzionale (l’articolo 9 della nostra Costituzione si pone a tutela degli ecosistemi e degli animali), viola le direttive dell’Unione europea. Significa che in caso di approvazione, sull’Italia penderebbe la spada di Damocle di una procedura d’infrazione, cioè una sanzione da pagare coi soldi pubblici: soldi di tutte le cittadine e di tutti i cittadini.

Salviamo gli animali, gli ecosistemi e la natura: no alla caccia senza regole, il Parlamento blocchi la proposta di legge del centrodestra.