Caduti nel vuoto gli appelli ambientalisti e animalisti
Caccia, in commissione Agricoltura la Camera ha ripreso l’esame della legge “sparatutto”
Rosati (Lndc): «Non si possono più tollerare questi regali elettorali alla lobby venatoria, pagati con la vita degli animali e con le tasse di tutti noi»
[5 Aprile 2024]
La commissione Agricoltura della Camera ha ripreso ieri l’esame della proposta di legge sulla caccia “sparatutto”, avanzata a prima firma del parlamentare leghista Bruzzone.
La pdl 1548, definita dal Wwf un «regalo ai bracconieri», continua dunque il suo iter parlamentare nonostante la posizione nettamente contraria emersa da un gruppo compatto di associazioni ambientaliste e animaliste e una petizione a contrasto lanciata dalla Lipu. Tutti appelli caduti finora nel vuoto.
«Non si possono più tollerare questi regali elettorali alla lobby venatoria, pagati con la vita degli animali e con le tasse di tutti noi», commenta Piera Rosati, presidente Lndc animal protection.
Nei giorni scorsi sull’argomento è intervenuto anche l’ex ministro dell’Ambiente Sergio Costa, già generale dei Carabinieri forestali, dicendo che questa legge andrebbe a legittimare il bracconaggio.
In effetti, la proposta leghista presenta numerose criticità a discapito dei selvatici: la stagione venatoria verrebbe allungata ben oltre le limitazioni disposte dalle norme europee e dalle nozioni scientifiche, verrebbero eliminati i giorni di silenzio venatorio e quindi i cacciatori potrebbero operare 7 giorni su 7 e 24 ore su 24 utilizzando visori termici di notte, verrebbero cancellate le norme a tutela degli uccelli usati come richiami vivi.
Oltre a queste conseguenze dirette e pratiche sull’esistenza degli animali, questa proposta di legge prevede anche di indebolire i poteri di controllo dell’Ispra e impedire alle associazioni protezionistiche di impugnare i calendari venatori.
«Queste modifiche alla legge 157/94 sono inammissibili e pericolosissime, auspico davvero che il Parlamento non vada in questa direzione perché lancerebbe un segnale molto grave – continua Rosati – Un segnale di totale indifferenza verso l’ambiente, gli animali e la biodiversità nonostante questi siano tutelati dall’art. 9 della nostra Costituzione. Un segnale di noncuranza verso i numerosissimi “incidenti” di caccia che ogni anno mietono decine di vittime anche tra le persone. Un segnale di tolleranza per tutti quegli atti di bracconaggio che fino ad oggi erano vietati e che invece diventeranno leciti e consentiti.
Inoltre, il nostro Paese è stato già oggetto di un procedimento di infrazione da parte della Ue proprio in materia di caccia e questa nuova legge ci esporrebbe a nuove infrazioni che incideranno pesantemente sul bilancio del nostro Stato e quindi di tutti noi».