Cetacei nel Canale di Sicilia, un progetto italo-tunisino di monitoraggio

[7 Febbraio 2014]

Prosegue per tutto l’inverno il monitoraggio dei cetacei nel Canale di Sicilia portato avanti dall’associazione siciliana Ketos. Il programma di monitoraggio, realizzato con la collaborazione di Agreement on the Conservation of Cetaceans in the Black Sea Mediterranean Sea and Contigous Atlantic Area (Accobams)  vede l’accordo con un gruppo di enti di ricerca Italiani e Tunisini. Al progetto Italo-Tunisino a cui partecipano anche  come capofile l’AssociationTunisienne de Taxonomie (Atutax), Ispra, Fond. Cima, l’Università di Bizerte e la Ctn Ferries. Per poter garantire un monitoraggio annuale anche in zone difficilmente raggiungibili dai normali mezzi di ricerca nautici e per ottimizzare i costi, il team di ricerca, con la collaborazione della Grimaldi Lines, utilizza i traghetti di linea come piattaforma di osservazione seguendo uno specifico protocollo standard elaborato da Ispra.

«Tra gli scopi del progetto – spiegano a Ketos – oltre a fornire indicazioni sulla presenza di cetacei nel Canale, c’è anche quello di verificare i pattern di migrazione della balenottera mediterranea».

Il progetto prevede anche il monitoraggio sperimentale delle plastiche galleggianti al largo delle Isole Egadi e nel Canale di Sicilia. Ketso spiega che «Le plastiche galleggianti, infatti, possono creare gravi danni sia perché direttamente ingerite da tartarughe ed da alcuni cetacei sia perché a seguito della loro frammentazione possono entrare nella catena alimentare marina».

Mario Tringali, responsabile scientifico di Ketos sottolinea che «Grazie alla proficua collaborazione con gli enti di ricerca tunisini possiamo realizzare congiuntamente un programma di monitoraggio transfrontaliero che permetterà, tra le altre cose, anche di valutare l’impatto delle grandi navi sulle balene in un’area con la più altra frequenza di traffico marittimo nel Mediterraneo».

La ricercatrice siciliana Anna Ruvolo, che con l’Università di Pisa ha realizzato il monitoraggio cetacei nell’arcipelago Toscano,  evidenzia  che «Il progetto è inserito nel network internazionale che monitora la Regione Marina del Mediterraneo Occidentale utilizzando traghetti di linea tra Francia, Italia e Spagna permettendo così una visione comprensiva della distribuzione dei cetacei nel Mar Mediterraneo».

Giuliana Pellegrino, dell’università di Catania, conclude: «Il progetto, oltre a riguardare la formazione e la condivisione dei dati raccolti con i ricercatori tunisini, è anche una dimostrazione di come la conservazione dell’ambiente marino possa avvicinare e far collaborare popoli di diverse sponde del mar Mediterraneo».

Per maggiori informazioni:  http://itucre.blogspot.it/