Si tratta quasi esclusivamente degli esponenti di Fratelli d’Italia, Forza Italia e Lega

Chi sono gli europarlamentari italiani che stanno bloccando la Nature restoration law

L’appello degli ambientalisti e di oltre 6mila scienziati. Wwf: «Ogni euro impiegato nel ripristino della natura produce un ritorno in valore economico dagli otto ai trentotto euro»

[10 Luglio 2023]

Domani la plenaria dell’Europarlamento si riunirà per votare sulla Nature restoration law, ovvero sulla più ambiziosa proposta di legge sul ripristino della natura mai avanzata in Europa.

L’obiettivo è introdurre obiettivi vincolanti per restaurare gli ecosistemi danneggiati: almeno il 20% delle aree terrestri e marine degradate entro il 2030 e il 100% entro il 2050.

Una proposta arrivata oltre un anno fa dalla Commissione europea, sul quale anche il Consiglio ha trovato un accordo a fine giugno, prima che le destre ne stoppassero l’approvazione in commissione Ambiente dell’Europarlamento. La sfida decisiva arriverà dunque domani in plenaria.

«Il Wwf Italia – dichiarano oggi dall’associazione ambientalista – seguirà l’evolversi della votazione per capire come voterà ogni singolo parlamentare anche in vista delle elezioni europee fissate per il giugno del 2024. L’associazione ha già monitorato come si sono espressi gli europarlamentari italiani delle varie commissioni del Parlamento europeo dove si è votato sulla Nature restoration law».

Un’analisi che conferma come quasi tutti freni all’approvazione del ripristino della natura siano posti dalle forze politiche della destra, estrema o meno.

A favore delle legge si sono infatti espressi Pietro Bartalo (Pd), Rosa D’Amato (Indipendente), Mariangela Danzì (M5S), Paolo De Castro (Pd), Dino Giarrusso (Indipendente), Camilla Laureti (Pd), Alessandra Moretti (Pd), Achille Variati (Pd).

Hanno invece votato contro la legge per la natura Sergio Berlato (Fratelli d’Italia), Marco Campomenosi (Lega), Angelo Ciocca (Lega), Rosanna Conte (Lega), Salvatore De Meo (Forza Italia), Herbert Dorfmann (Sudtiroler Volkspartei), Paola Ghidoni (Lega), Elena Lizzi (Lega), Fulvio Martusciello (Forza Italia), Alessandro Panza (Lega), Francesca Peppucci (Forza Italia), Nicola Procaccini (Fratelli d’Italia), Maria Veronica Rossi (Lega), Raffaele Stancanelli (Fratelli d’Italia), Lucia Vuolo (Forza Italia)

«A quanti hanno votato a favore, il Wwf chiede di votare sì anche in plenaria. Mentre a coloro che fino ad ora hanno votato contro – aggiungono dal Panda – il Wwf chiede un cambio di rotta, e di fare qualcosa di concreto per l’ambiente e per la salute di tutti noi e delle future generazioni».

Un appello che va ben oltre il Wwf. Tutte le principali associazioni ambientaliste (oltre 200) si sono espresse a sostegno della legge, così come 90 tra le più grandi aziende europee e – soprattutto – più di 6mila scienziati da tutta Europa, che «dimostrano l’infondatezza dell’opposizione a questa legge, portata avanti dalle lobby legate all’agroindustria e alla produzione di pesticidi», come sottolineano dal Wwf.

In ballo non c’è solo l’approvazione di una normativa avanzata in fatto di tutela dell’ambiente, ma anche la rotta della transizione ecologica: «Una legge ambiziosa che rappresenta un punto di svolta per la natura, per il clima, per l’economia, ma soprattutto – concludono dal Wwf – per i cittadini europei. La biodiversità è cruciale per la sicurezza alimentare, poiché rende i sistemi agricoli più resilienti ai cambiamenti climatici, ai parassiti e alle malattie. Grazie alla natura si possono avere suolo, acqua e aria puliti e una maggiore capacità di contrastare gli effetti negativi del cambiamento climatico come alluvioni e desertificazione: la natura, del resto, è il nostro migliore investimento perché ogni euro impiegato nel suo ripristino produce un ritorno in valore economico dagli otto ai trentotto euro».