Ci sono molte più sequoie giganti nel Regno Unito che in California
500.000 sequoie che assorbono grandi quantità di carbonio. Ma non sono la soluzione
[13 Marzo 2024]
Secondo lo studio “Giant sequoia (Sequoiadendron giganteum) in the UK: carbon storage potential and growth rates”, appena pubblicato su Royal Society Open Science da un team di ricercatori guidato da Ross Holland di East Point Geo e dell’University College London (ucl), Le sequoie giganti (Sequoiadendron giganteum) introdotte solo a metà del XIX secolo nel Regno Unito, sono ormai tra gli alberi più grandi del Paese e «Si stima che nel Regno Unito vi siano circa mezzo milione di sequoie giganti e sequoie costiere(Sequoia sempervirens) strettamente imparentate», rispetto alle 80.000 sopravvissute in California. Ma le sequoie britanniche non sono alte come quelle californiane che possono raggiungere i 90 metri di altezza, nel Regno Unito la più sequoia alta raggiunge i 54,87 metri. Ma questo perché le sequoie introdotte sono ancora molto giovani. Le sequoie giganti possono vivere più di 2.000 anni, quindi c’è ancora molto tempo perché le sequoie del Regno Unito possano recuperare terreno sulle sequoie californiane.
Intervistato dalla BBC, uno degli autori dello studio Phil Wilkes dell’UCL, ha fatto notare che «Mezzo milione di alberi sono tanti da ignorare fino ad ora, ma è quando inizi a cercarli nel territorio e a compilare questi dataset che ti rendi conto di quanti ce ne sono».
I semi di Sequoiadendron giganteum furono introdotti per la prima volta nel Regno Unito nel 1853 dal commerciante di cereali scozzese Patrick Matthew. Più tardi, nello stesso anno, il famoso vivaista William Lobb tornò con molti altri semi e piantine, insieme ai resoconti degli alberi giganti da cui provenivano. Per la loro rarità e novità, questi esemplari avevano prezzi altissimi e le sequoie giganti divennero rapidamente un simbolo di ricchezza nella Gran Bretagna vittoriana e furono piantati agli ingressi di grandi case e tenute nobiliari, lungo i viali delle tenute e all’interno di cimiteri e parchi.
I ricercatori britannici evidenziano che «Data la loro potenziale capacità di sequestro del carbonio e l’apparente idoneità al clima del Regno Unito, c’è un crescente interesse a piantare sequoie giganti nel Regno Unito. Tuttavia, ci sono poche prove quantitative a sostegno di queste osservazioni».
Lo studio si è concentrato sulle sequoie S. giganteum e ha utilizzato la scansione laser terrestre tridimensionale per eseguire misurazioni strutturali dettagliate di 97 individui in 3 siti – Wakehurst, Benmore Botanic Garden nell’Argyllshire, in Scozia e Having Country Park nell’Essex – che coprono una gamma di condizioni diverse, per stimare la biomassa fuori terra (AGB) e i tassi annuali di accumulo di biomassa.
I ricercatori hanno scoperto che le sequoie del Regno Unito crescono alla stessa velocità delle sequoie giganti della Sierra Nevada. Wilkes, conferma: «Il clima del Regno Unito sembra essere adatto a loro. Dove crescono in California, il clima è più fresco e umido di quanto normalmente si immagina che sia la California. E qui abbiamo un clima ragionevolmente simile: è molto umido e hanno bisogno di umidità per crescere».
Gli scienziati scrivono che «Abbiamo dimostrato che lo S. giganteum coltivato nel Regno Unito può sequestrare carbonio a una velocità di 85 kg all’anno, variando a seconda del clima, della gestione e dell’età». Le seququoie giganti sembrano aver almeno eguagliato i tassi di crescita medi dei dei loro omologhi di età simile negli Stati Uniti.
Wilkes spiega ancora che «Gli alberi di Wakehurst, alti circa 45 metri, contengono circa 10 – 15 tonnellate di carbonio immagazzinate. Ma confrontali con l’albero più grande della California, che contiene circa 250 tonnellate di carbonio, e sono piuttosto piccoli. Ma potrebbero diventare altrettanto grandi».
Gli scienziati coinvolti nella ricerca sottolineano che «Piantare foreste di sequoie giganti non basterebbe a ridurre significativamente la quantità di anidride carbonica nell’atmosfera. Ma questi maestosi giganti possono svolgere un ruolo in una piantagione forestale mista con una varietà di altri alberi, sia autoctoni che importati».
I ricercatori concludono: «Questo lavoro sottolinea l’importanza di sviluppare modelli calibrati localmente per stimare e prevedere accuratamente l’assorbimento di carbonio in S. giganteum , ma anche più in generale per gli alberi piantati. L’approccio basato su TLS può essere utilizzato per testare i modelli allometrici esistenti o per sviluppare nuovi modelli specifici per specie o contesto e quindi fornire un modo importante per aiutare a comprendere e gestire i nostri alberi piantati».