Coldiretti Toscana avverte: la minaccia della vespa velutina è in rapida espansione
La Regione ha stanziato le prime risorse per realizzare un sistema di monitoraggio della specie e neutralizzazione dei nidi, in un anno ne sono stati neutralizzati 340
[17 Gennaio 2024]
La vespa velutina o calabrone asiatico ha fatto la sua prima apparizione in Toscana nel 2017, in località Strettoia nel Comune di Pietrasanta. Oggi però la presenza di esemplari adulti è stata rilevata in molte aree della regione, ed è in rapida espansione.
Solo nel 2022 in Toscana sono stati individuati e neutralizzati 340 nidi, localizzati principalmente nella provincia di Massa Carrara (198 casi in quattro anni) e in quella di Lucca (137 casi).
Oggi Coldiretti Toscana lancia l’allarme, preoccupata per le conseguenze su larga scala della diffusione di una specie che, uccidendo le api, rischia di turbare l’equilibrio dell’intero ecosistema.
La predazione delle api, che sono fra i principali insetti impollinatori, rappresenta anche un ostacolo per il futuro di 7mila apicoltori e dei loro 140mila alveari oltre che una minaccia per la biodiversità vegetale e per molte produzioni agricole regionali. La puntura di questo calabrone può, inoltre, essere dolorosa e molto pericolosa sia per l’uomo che per gli animali.
«Con gli scambi commerciali si moltiplica l’arrivo di materiale vegetale infetto e parassiti vari che danneggiano le coltivazioni e la sostenibilità economica delle aziende agricole», spiega Letizia Cesani, Presidente Coldiretti Toscana.
Per fermare l’invasione del calabrone alieno si è attivata la rete di monitoraggio di Stop velutina organizzata localmente dal Crea e dagli apicoltori di ToscanaMiele, dell’Associazione regionale produttori apistici toscani (Arpat) e dell’Associazione apicoltori delle province toscane (Appt).
La Regione ha poi stanziato le prime risorse per realizzare in tutta la Toscana un sistema di monitoraggio della specie e dare corso all’attività di neutralizzazione dei nidi, individuati anche con tecniche sperimentali. Nella città di Massa, che detiene il record di nidi, l’Amministrazione comunale insieme a Coldiretti ha avviato un progetto di monitoraggio su larga scala attraverso 200 trappole distribuite ai cittadini e un sistema di racconta dati.
«La sua presenza è già endemica – spiega Stefano Fenucci, referente del progetto Stop velutina per la Toscana – quello che noi oggi possiamo fare, come apicoltori e come comunità, è controllare la sua presenza e contrastarla in attesa di una soluzione risolutiva che ci auguriamo arrivi dagli studi e dalle ricerche delle università coinvolte».
Per avere informazioni su come segnalare la presenza di vespe velutine e dei loro nidi è possibile fare riferimento al sito www.stopvelutina.it