Combattimenti fra paguri e microplastiche: come l’inquinamento minaccia la biodiversità marina
La crisi dell'inquinamento da microplastiche sta minacciando la biodiversità più di quanto si creda
[14 Ottobre 2021]
Il nuovo studio “Animal contests and microplastics: evidence of disrupted behaviour in hermit crabs Pagurus bernhardus”, pubblicato su Royal Society Open Science da un team di ricercatori della Queen’s University di Belfast evidenzia «l’impatto che le microplastiche stanno avendo sui paguri, che svolgono un ruolo importante nell’equilibrio dell’ecosistema marino».
I ricercatori nord-irlandesi hanno scoperto che «Le microplastiche stanno influenzando il comportamento dei paguri, vale a dire la loro capacità durante i combattimenti con le conchiglie, che sono vitali per la loro sopravvivenza» e spiegano: «C’è una forte associazione tra i paguri e i loro rifugi o conchiglie, che vengono prelevati dalle lumache marine per proteggere i loro morbidi addomi. Man mano che il paguro cresce nel corso degli anni, dovrà trovare una successione di conchiglie sempre più grandi per sostituire quelle diventate troppo piccole. Possono raggiungere questo obiettivo attraverso una competizione, chiamata combattimento di conchiglie, che coinvolge l'”attaccante” che colpisce con il suo guscio il “difensore” nel tentativo di sfrattare l’avversario dal suo guscio. In questi contest, i paguri combattono un avversario per assicurarsi il guscio che preferiscono. Questi gusci sono fondamentali per proteggerli e consentire ai paguri di crescere, riprodursi e sopravvivere».
Il nuovo studio si basa su una precedente ricerca della Queen’s University che dimostrava che, se esposti a microplastiche, i paguri eremita (Pagurus bernhardus) avevano meno probabilità di toccare o entrare in gusci di alta qualità.
Il nuovo studio, dà una visione più approfondita di come il comportamento dei paguri viene influenzato quando sono esposti alle microplastiche: «Le microplastiche compromettono sia il comportamento di attacco che di difesa dei paguri durante lecompetizioni, impedendo la loro capacità di proteggere il guscio più grande necessario sia per la loro crescita che per la sopravvivenza».
I paguri eremita sono stati messi per 5 giorni in due vasche: una contenente sfere di polietilene (un comune inquinante microplastico) e una senza plastica (di controllo). Il team ddella Queen’s University ha simulato l’ambiente marino per incoraggiare una competizione di paguri posizionando coppie di paguri in un’arena, dando al paguro più grande un guscio troppo piccolo e al paguro più piccolo un guscio troppo grande. Ne è venuto fuori che «I paguri eremiti esposti alla plastica hanno mostrato un comportamento di attacco più debole (noto come rapping) durante i combattimenti rispetto ai paguri che non sono stati esposti alla plastica. Le microplastiche hanno anche ridotto la capacità dei paguri di valutare correttamente i loro aggressori durante le competizioni e hanno compromesso la loro decisione di rinunciare prima al guscio».
I paguri eremita sono noti come animali spazzini e riciclano l’energia nell’ecosistema attraverso il consumo di vita marina e batteri decomposti, svolgendo così un ruolo fondamentale nel riequilibrio dell’ecosistema e sono una parte importante della vita marina.
Secondo Il principale autore dello studio, Manus Cunningham del Queen’s University Marine Laboratory, «Questi risultati sono estremamente significativi in quanto illustrano come sia la raccolta di informazioni che le valutazioni delle conchiglie siano state compromesse quando esposte alle microplastiche. Sebbene il 10% della produzione globale di plastica finisca nell’oceano, ci sono ricerche molto limitate su come questo possa disturbare il comportamento e la cognizione degli animali. Questo studio dimostra come la crisi dell’inquinamento da microplastiche stia minacciando la biodiversità più di quanto sia attualmente riconosciuto».
Gareth Arnott a capo del progetto per l’Institute for Global Food Security della School of Biological Sciences della Queen’s University, conclude: «Questo studio fornisce una panoramica del potenziale delle microplastiche di alterare aspetti importanti del comportamento animale che sono fondamentali per la sopravvivenza e la riproduzione. Dobbiamo indagare ulteriormente su come le microplastiche influenzano il loro comportamento e le conseguenze, armati di questa conoscenza per sostenere il cambiamento per proteggere il nostro ecosistema».