Confermato il quarto evento globale di sbiancamento dei coralli
NOAA: questo evento globale richiede un’azione globale
[18 Aprile 2024]
Secondo la National oceanic and atmospheric administration Usa (NOAA), «il mondo sta attualmente vivendo un evento globale di sbiancamento dei coralli. Questo è il quarto evento globale mai registrato e il secondo negli ultimi 10 anni.
Come monitorato e previsto a distanza dal Coral Reef Watch (CRW) della NOAA, «Lo stress da caldo a livello di sbiancamento è stato – e continua ad essere – esteso nei bacini dell’Atlantico, del Pacifico e dell’Oceano Indiano». Il monitoraggio dello stress da caldi di CRW si basa sui dati della temperatura della superficie del mare, dal 1985 ad oggi, provenienti da satelliti gestiti dalla NOAA e dai suoi partner.
Dall’inizio del 2023, lo sbiancamento di massa delle barriere coralline è stato confermato in tutti i tropici, inclusa la Florida negli Stati Uniti; i Caraibi; Brasile; il Pacifico tropicale orientale (compresi Messico, El Salvador, Costa Rica, Panama e Colombia); La Grande Barriera Corallina australiana; vaste aree del Pacifico meridionale (tra cui Fiji, Vanuatu, Tuvalu, Kiribati, Samoa e Polinesia francese); il Mar Rosso (compreso il Golfo di Aqaba); il Golfo Persico; e il Golfo di Aden. La NOAA ha avuto conferma di uno sbiancamento diffuso anche in altre parti dell’Oceano Indiano, come in Tanzania, Kenya, Mauritius, Seychelles, Tromelin, Mayotte e al largo della costa occidentale dell’Indonesia.
Derek Manzello, coordinatore della NOAA CRW, conferma che «Dal febbraio 2023 all’aprile 2024, è stato documentato un significativo sbiancamento dei coralli sia nell’emisfero settentrionale che in quello meridionale di ciascun principale bacino oceanico. Mentre gli oceani del mondo continuano a riscaldarsi, lo sbiancamento dei coralli sta diventando sempre più frequente e grave. Quando questi eventi sono sufficientemente gravi o prolungati, possono causare la mortalità dei coralli, danneggiando le persone che dipendono dalle barriere coralline per il loro sostentamento«.
La NOAA evidenzia che «Lo sbiancamento dei coralli, soprattutto su scala diffusa, ha un impatto sull’economia, sui mezzi di sussistenza, sulla sicurezza alimentare e altro ancora, ma non significa necessariamente che i coralli moriranno. Se lo stress che porta allo sbiancamento diminuisce, i coralli potranno riprendersi e le barriere coralline potranno continuare a fornire i servizi ecosistemici su cui tutti facciamo affidamento».
Ma Jennifer Koss, direttrice del Coral Reef Conservation Program (CRCP) della NOAA, avverte che «Le previsioni dei modelli climatici per le barriere coralline suggeriscono da anni che con il riscaldamento dell’oceano gli impatti dello sbiancamento aumenterebbero in frequenza e intensità».
Per questo il CRCP ha adottato pratiche di gestione basate sulla resilienza, ha aumentato le iniziative di ripristino dei coralli nel suo piano strategico del 2018 e ha finanziato uno studio delle Accademie nazionali delle scienze, che ha portato alla pubblicazione del rapporto “2019 Interventions to Increase the Resilience of Coral Reefs”. La Koss ha dichiarato: «Siamo in prima linea nella ricerca, gestione e ripristino della barriera corallina e stiamo implementando attivamente e in modo aggressivo le raccomandazioni del Rapporto sugli interventi del 2019».
L’ondata di caldo del 2023 in Florida non ha precedenti: è iniziata prima, è durata più a lungo ed è stata più grave di qualsiasi evento precedente avvenuto in quella regione. Durante l’evento di sbiancamento, mentre si impegnava in interventi per mitigare i danni ai coralli, la NOAA ha imparato molto. Attraverso la Mission: Iconic Reefs programoffsite, ha compiuto passi significativi per compensare alcuni degli impatti negativi del cambiamento climatico globale e dei fattori di stress locali sui coralli della Florida, tra i quali lo spostamento della nurseries di coralli in acque più profonde e più fredde e l’implementazione di ombreggianti per proteggere i coralli in altre aree.
il Coral Reef Conservation Program della NOAA è una partnership tra più uffici e programmi NOAA che riunisce competenze per un approccio multidisciplinare alla comprensione e alla conservazione degli ecosistemi della barriera corallina.
Ma l’Agenzia Usa conclude che «Questo evento globale richiede un’azione globale. L’International Coral Reef Initiativeoffsite (ICRI), , co-presieduta dalla NOAA, e i suoi membri internazionali stanno ampiamente condividendo e già applicando azioni di gestione basate sulla resilienza e lezioni apprese dalle ondate di caldo marino del 2023 in Florida e nei Caraibi. L’ICRI e i suoi membri stanno contribuendo a promuovere gli interventi e il ripristino dei coralli di fronte al cambiamento climatico finanziando la ricerca scientifica sulle migliori pratiche di gestione e attuando il suo Piano d’azione».