Cooperazione sostenibile. I lunghi percorsi del legno, una sfida per arrivare alla filiera corta
[25 Marzo 2014]
Le foreste sono parte integrante dello sviluppo sostenibile globale e giocano un ruolo fondamentale nel proteggere la biodiversità e nell’attenuare gli effetti del cambiamento climatico. Attualmente però stanno sparendo al ritmo assolutamente insostenibile: in cinquant’anni si è perso circa un quinto delle foreste presenti al mondo. Le conseguenze sono innumerevoli e gravissime: distruzione della biodiversità, emissione di tonnellate di gas serra, degrado della qualità di suolo, acqua e aria, minaccia ai diritti e alla sostenibilità delle popolazioni indigene e dei cittadini del mondo.
COSPE si preoccupa attivamente della salvaguardia e della protezione ambientale, sia con un’attenzione trasversale a tutti gli interventi di cooperazione, sia con progetti specifici in gestione sostenibile delle risorse. La corretta gestione delle risorse (siano esse una foresta, un tratto di costa, un ambito rurale, una città) è infatti il presupposto per il successo dei programmi che promuovono pratiche eco-sostenibili.
Proprio in quest’ottica, COSPE, in collaborazione con CISV, GVC e PEFC Italia, e nel quadro del progetto “Educating to sustainable and responsible management of the forest in the world”, ha inviato un appello ai ministeri dell’Economia e dell’Ambiente, chiedendo di valorizzare le filiere corte del legno. Tale richiesta si posiziona nell’ambito delle politiche nazionali di GPP (Green Public Procurement), al fine di incentivare gruppi di lavoro ministeriali per definire ed aggiornare dei criteri ambientali minimi inerenti la carta, gli arredi, con l’obiettivo di promuovere concretamente la filiera corta del legno e disincentivare l’utilizzo di specie esotiche.
Il GPP, ovvero l’insieme di procedure di appalto o acquisti verdi della Pubblica Amministrazione, è uno dei principali strumenti per attuare strategie di sviluppo sostenibile, indirizzando la scelta di prodotti e servizi che hanno un minore effetto sulla salute umana e sull’ambiente. Infatti, anche se potrebbe non sembrare, gli acquisti in ambito pubblico, rappresentano in Italia il 17% del PIL e nei Paesi dell’Unione Europea il 14%; dunque, oltre a cercare di diminuire la propria impronta ambientale, le Pubbliche Amministrazioni possono esercitare un esempio da seguire.
La filiera del legno in Italia è caratterizzata da un tasso di importazione molto alta che determina non solo l’aumento di CO2 ma anche l’abbandono dei territori, la rinuncia alla gestione dei boschi, ecco perché promuovere un appello come questo è fondamentale per rovesciare tale distruzione, promuovendo la gestione sostenibile delle foreste a livello locale, la filiera corta di approvvigionamento del legname e il ruolo delle amministrazioni nella gestione e cura del territorio.
Per maggiori informazioni visita il sito del progetto http://www.forestintheworld.org
Oppure la scheda di progetto sul sito COSPE http://www.cospe.org/progetto/educare-alla-gestione-sostenibile-e-responsabile-delle-foreste-nel-mondo/