Cop14 Cms: a Samarcanda approvate importanti azioni per la conservazione delle specie migratorie
14 nuove specie protette dalla CMS, diverse nel Mediterraneo
[19 Febbraio 2024]
La 14esima Conferenza delle arti della Convention on the Conservation of Migratory Species of Wild Animals (COP14 CMS) conclusasi a Samarcanda, in Uzbekistan, i rappresentanti dei 133 Stati membri della CMS hanno approvato oltre 100 tra risoluzioni, decisioni e azioni concertate.
La COP14 di Samarcanda è stata COP ricca di primati: è stato il primo summit di qualsiasi trattato ambientale globale ad aver luogo in Asia centrale, una regione che ospita numerose specie migratorie, tra le quali l’antilope Saiga, il leopardo delle nevi e molte specie di uccelli migratori; ha registrato oltre 1700 partecipanti, con 92 parti CMS, 16 agenzie Onu e oltre 240 partecipanti provenienti da diverse ONG ambientaliste, e molte delegazioni hanno partecipato per la prima volta a una COP CMS. Con la conclusione della COP14, il governo dell’Uzbekistan assume la presidenza della COP CMS e assicura che «Porterà lo slancio di questo incontro nei prossimi tre anni, non solo in Asia centrale ma anche in tutte le regioni del mondo, per la conservazione delle specie migratorie e dei loro habitat.
Per la segretaria esecutiva della CMS, Amy Fraenkel, «La COP14 di Samarcanda rappresenta una pietra miliare. Con il supporto scientifico del primo rapporto “State of the World’s Migratory Species” sullo stato delle specie migratorie nel mondo“, lanciato all’inizio della COP, dobbiamo ora attuare i mandati del CMS. Gli ambiziosi obiettivi fissati alla COP14, insieme al nuovo piano strategico di Samarcanda per le specie migratrici, ci offrono una chiara roadmap per l’azione».
I principali risultati della COP14 includono:
Questioni trasversali. Rafforzamento della risoluzione sul cambiamento climatico e approvazione del rapporto sul cambiamento climatico sulla fauna selvatica migratrice. Misure rafforzate per affrontare il prelievo illegale e insostenibile di specie migratorie. Azioni per promuovere la connettività ecologica. Nuove linee guida globali che affrontano gli impatti dell’inquinamento luminoso sulle specie migratorie. Raccomandazioni su come affrontare lo sviluppo delle infrastrutture lineari e la valutazione dell’impatto. Approvazione di un nuovo rapporto scientifico “Insect Decline and its Threat to Migratory Insectivorous Animal Populations” e un appello al CMS Scientific Council per sviluppare nuove linee guida. Adozione di una nuova decisione sulla salute della fauna selvatica che incoraggia le parti CMS ad attuare le raccomandazioni del rapporto scientifico “Migratory Species and Health: A Review of Migration and Wildlife Disease Dynamics, and the Health of Migratory Species, inside the Context of One Health” fatte proprie dalla COP14. Adozione del nuovo “Samarkand Strategic Plan for Migratory Species for the period 2024-2032” basato sulla scienza.
Mandati specie-specifici. Emendamenti alle appendici CMS per includere 14 nuove specie e che necessitano di conservazione a livello internazionale: lince balcanica ( Lynx lynx balcanicus); gatto di Pallas (Felis manul); guanaco (Lama guanicoe); tursiope di Lahille (Tursiops truncatus gephyreus); popolazione della focena del Baltico (Phocoena phocoena); pellicano peruviano (Pelecanus thagus); Piviere di Magellano (Pluvianellus socialis); popolazione dell’Africa meridionale del gipeto (Gypaetus barbatus meridionalis); squalo tigre delle sabbie (Carcharias taurus); Proposta per l’inclusione del pesce chitarra blackchin del Mediterraneo (Glaucostegus cemiculus); razza toro del Mediterraneo (Aetomylaeus bovinus); razza lusitana del Mediterraneo (Rhinoptera marginata); pesce gatto dorato (Brachyplatystoma rousseauxi ); pesce gatto Laulao o Piramuta (Brachyplatystoma vaillantii). L’Appendice I comprende le specie migratrici che sono state valutate come in pericolo di estinzione in tutto o in una parte significativa del loro areale. La Conferenza delle Parti ha inoltre interpretato il termine “in pericolo” nel senso che «Si trovano ad affrontare un rischio molto elevato di estinzione in natura nel prossimo futuro». Le parti che sono Stati dell’areale di una specie migratoria elencata nell’Appendice I si impegneranno a «Proteggerla rigorosamente: vietandone il prelievo, con un margine di eccezione molto limitato; conservare e, dove opportuno, ripristinare i loro habitat; prevenire, rimuovere o mitigare gli ostacoli alla loro migrazione e controllare altri fattori che potrebbero metterle in pericolo».
L’Appendice II elenca le specie migratrici che hanno uno stato di conservazione sfavorevole e che necessitano di accordi internazionali per la loro conservazione e gestione. Comprende anche specie il cui stato di conservazione trarrebbe notevoli benefici dalla cooperazione internazionale che potrebbe essere raggiunta da un accordo internazionale.
La COP14 CMS ha anche approvato nuove azioni concertate come misure prioritarie di conservazione per 6 specie, tra le quali lo scimpanzé, il pipistrello della frutta paglierino e la verdesca, ed estensione delle azioni concertate esistenti per 9 specie come la giraffa, il delfino megattera atlantico e l’albatro degli antipodi.
Specie acquatiche migratrici. Nuovo mandato per affrontare gli impatti dello sfruttamento dei minerali dei fondali marini sulle specie migratorie, sulle loro prede e sui loro ecosistemi. Mandato rafforzato sulla lotta alle catture accessorie e alla carne selvatica acquatica, una preoccupazione globale per piccoli cetacei, squali, tartarughe marine e uccelli marini. Tre nuovi piani d’azione per le specie acquatiche, la susa atlantica o delfino del Camerun, la tartaruga embricata e lo squalo angelo. Nuova risoluzione sulla riduzione del rischio di collisioni navali per la megafauna marina, basata su un nuovo rapporto scientifico “Limiting global ship strike on whale sharks Understanding an increasing threat to the world’s largest fish” che si concentra sullo squalo balena e le Appendici I e II della CMS.
Uccelli migratori. Accordo, dopo quasi 20 anni di trattative inconcludenti, è stato raggiunto un accordo anche su una Flyway dell’Asia centrale che si estende su areale degli uccelli migratori che comprende 30 Stati e prevede la creazione di un’unità di coordinamento in India con il sostegno finanziario del governo indiano. Coordinamento delle rotte migratorie globali sotto l’egida del CMS per parti e partner CMS e non CMS. Espansione e rafforzamento della prevenzione dell’uccisione, del prelievo e del commercio illegali di uccelli migratori con un appello per il rafforzamento della task force intergovernativa Asia-Pacifico recentemente creata e un accordo sull’avvio di una nuova task force nell’Asia sudoccidentale, basata sul modello di successo della Task Force nella regione del Mediterraneo.
Specie migratrici terrestri. Approvate numerose iniziative specifiche per specie e a livello di areali statali, come la nuova Transboundary Jaguar Initiative. Istituzione di una nuova iniziativa nell’Africa settentrionale sulla megafauna sahelo-sahariana basata sul modello di successo della CMS Central Asian Mammals Initiative (CAMI) e che comprende piani d’azione ambiziosi per le specie in grave pericolo di estinzione come l’Addax e la gazzella Dama. Come parte della CAMI, L’Uzbekistan ha annunciato un programma per reintrodurre il ghepardo nel Paese centro-asiatico.
Il ministro dell’ecologia, della protezione ambientale e dei cambiamenti climatici dell’Uzbekistan, Aziz Abdukhakimov, ha commentato: «La cooperazione regionale e la stretta collaborazione con gli Stati dell’Asia centrale sono una delle priorità chiave. Condividiamo la storia, la cultura, le caratteristiche ambientali e climatiche comuni, nonché le specie migratorie. Oltre alla bellezza della nostra architettura, dell’artigianato e delle borse di studio, uno dei la caratteristica più significativa è che abbiamo sempre avuto un forte legame con la natura. Proprio come i nostri antenati veneravano e traevano ispirazione dal mondo naturale, anche noi dobbiamo imparare a vivere in armonia con la natura».
E la COP14 ha esteso accordi regionali e rafforzato partnership: Uzbekistan, Kirghizistan e Kazakistan hanno firmato il memorandum d’intesa CMS sulla conservazione dei rapaci migratori in Africa ed Eurasia (CMS Raptors MOU), portando l’adesione a 64 firmatari. l’Argentina ha firmato il Memorandum d’intesa sulla conservazione dei fenicotteri andini e dei loro habitat (CMS Andean Flamingo MOU). L’ Environment Agency di Abu Dhabi e la CMS hanno esteso la loro partnership decennale per la protezione dei dugonghi, dei rapaci afro-eurasiatici e di altri animali migratori di importanza regionale. CMS e IUCN hanno firmato un Memorandum d’Intesa per sostenere le priorità della Joint CITES-CMS African Carnivores Initiative (ACI).
In risposta alle raccomandazioni chiave del rapporto “The State of the World’s Migratory Species”, è stata lanciata la nuova Global Partnership on Ecological Connectivity (GPEC) che punta a garantire che nelle aree critiche per le specie migratorie sia mantenuta, migliorata e ripristinata la connettività ecologica. Guidata dalla CMS, la partnership comprende organizzazione ed enti come Center for Large Landscape Conservation (CLLC), Climate Chance, Convention on Biological Diversity (CBD), Convention on Wetlands (Ramsar), International Union for Conservation of Nature (IUCN), International Council for Local Environmental Initiatives (ICLEI), United Nations Convention to Combat Desertification (UNCCD), UN Environment Programme World Conservation Monitoring Centre (UNEP-WCMC) e Wwf ed è sostenuta dai governi di Belgio, Francia, Principato di Monaco e Uzbekistan.
Colin Galbraith, vicepresidente della COP14 e consigliere scientifico uscente per i cambiamenti climatici nominato dalla COP, ha concluso: «Si potrebbero vedere i paesi lavorare insieme per affrontare le minacce note alle specie migratorie in modo più integrato. Questo incontro riguardava come affrontare i risultati del rapporto sullo stato delle specie migratorie. Come possiamo affrontare questo declino in grande stile e in un modo nuovo? Solo le Nazioni Unite, a tutti i livelli, possono farlo. Quindi si tratta di noi o niente».