Cosa preferiscono le lepri? Una ricerca toscana ne parla
[2 Settembre 2013]
Uno studio sulla gestione della fauna selvatica, e in particolare delle lepri, che coinvolge le Università di Firenze e Pisa insieme alla provincia di Pistoia è stato illustrato nei giorni scorsi a Bruxelles, durante il convegno internazionale dei biologi della selvaggina (I.U.G.B. congress), evento che si svolge ogni due anni e riunisce i maggiori esperti al mondo di gestione faunistica.
Nello specifico Jacopo Cerri, studente pistoiese, iscritto al secondo livello universitario del corso di gestione faunistica dell’Università di Firenze, ha presentato i primi risultati dello studio che analizza le preferenze ambientali della lepre comune in ambito rurale, sia nelle aree pianeggianti, collinari e montane.
Obiettivo principale della ricerca è la messa a punto di un metodo di censimento innovativo per facilitare il conteggio delle lepri, sostituendo i metodi tradizionali basati sull’utilizzo del faro nelle ore notturne (che presentano varie difficoltà operative in aree montane, boscose o con viabilità scarsa).
Le aree scelte per lo studio si trovano tutte in provincia di Pistoia: nell’Oasi Dynamo di Limestre, nelle zone di ripopolamento e cattura di Vinacciano (Serravalle P.se), Spicchio (Lamporecchio-Larciano), Marzalla (Pescia), nella zona di protezione della Val di Luce (Abetone), nell’azienda faunistico venatoria di Groppoli (Serravalle P.se-Pistoia) e presso l’azienda delle Roncacce (Cutigliano).
Il progetto vede coinvolti l’Ateneo fiorentino (attraverso la dott.ssa Clara Sargentini), la facoltà di veterinaria dell’Università di Pisa (con i professori Gisella Paci e Marco Bagliacca) e il servizio agricoltura, patrimonio naturale e ittio faunistico, gestione aree protette della provincia di Pistoia.
«La provincia di Pistoia, interessata ai risultati del progetto nell’ottica di un continuo miglioramento delle tecniche di gestione faunistica, ha dato il proprio supporto sul piano organizzativo, autorizzativo e logistico, collaborando anche con il proprio personale nelle fasi di censimento delle specie selvatiche», hanno spiegato dall’amministrazione.
«Il progetto rientra nelle iniziative di collaborazione tra soggettivi scientifici e realtà locali importanti per la gestione faunistica che la provincia ha inteso sviluppare con maggior continuità con la recente sottoscrizione del Protocollo con Ispra e Oasi Dynamo di Limestre per la nascita del centro di gestione e di ricerca per la tutela dell’ambiente naturale e della fauna».