Dall’Ue 25 milioni di euro alla Fao per la conservazione della fauna selvatica e la sicurezza alimentare
I fondi finanzieranno la seconda fase del programma SWM per la conservazione della biodiversità in Africa
[31 Luglio 2023]
La Fao ha accolto con favore i 25 milioni di euro di finanziamenti aggiuntivi dell’Unione europea per il programma Sustainable wildlife management (SWM) che dal 2017 collabora con i Paesi dell’Africa, dei Caraibi e del Pacifico per «ridurre la caccia insostenibile alla fauna selvatica, conservare la fauna selvatica e rafforzare i mezzi di sussistenza e la sicurezza alimentare delle persone».
La Fao ricorda che «la prima fase dell’iniziativa ha ricevuto 45 milioni di euro dall’Ue, con il cofinanziamento del Fonds français pour l’environnement mondial (Ffem) e dell’Agence française de développement (Afd). Questa seconda fase si svolgerà da agosto 2023 a maggio 2029 e farà parte di NaturAfrica, la nuova iniziativa dell’Ue per la conservazione della biodiversità in Africa. In questa nuova fase, la Fao continuerà a guidare un consorzio di partner, che comprende il Centre de coopération internationale en recherche agronomique pour le développement (Cirad), il Center for international forestry research (Cifor) e la Wildlife conservation society (Wcs)».
In tutto il mondo, molte popolazioni rurali continuano a fare affidamento sulla fauna selvatica per il cibo, il reddito e la loro identità culturale. La carne selvatica è un’importante fonte di proteine, grassi e micronutrienti. La Fao fa però presente che «tuttavia, la crescente domanda di carne selvatica, specialmente nelle aree urbane, sta minacciando le popolazioni di fauna selvatica, l’equilibrio dell’ecosistema e la sicurezza alimentare delle comunità indigene e rurali nelle regioni tropicali e subtropicali. Inoltre, la pandemia di Covid-19 ha evidenziato l’interdipendenza tra salute umana, animale ed ecosistemica e ha mostrato l’entità e la diversità delle conseguenze che la perdita o il degrado della biodiversità possono avere in tutto il mondo».
Il programma Swm punta a migliorare l’uso sostenibile e legale delle popolazioni di animali selvatici attraverso la gestione partecipativa della caccia, della pesca e della fauna selvatica. Lavora anche per ridurre il consumo urbano di carne selvatica da fonti non sostenibili incoraggiando catene del valore sane e sostenibili per l’allevamento di bestiame, pollame e piscicoltura. L’iniziativa si concentra anche sullo sviluppo della capacità di ridurre i rischi zoonotici nelle interfacce uomo-domestico-fauna selvatica ed ecosistema promuovendo l’ approccio One Health .
La vicedirettrice generale della Fao, Maria Helena Semedo, ha sottolineato che «il programma Swm sta dando un contributo significativo mentre lavoriamo per un mondo sostenibile e sicuro per tutti. L’iniziativa contribuisce all’attuazione del Kunming-Montreal global biodiversity framework nonché ai “four betters” nel nuovo Fao strategic framework 2022–2031. Ad esempio, il programma sta lavorando per una “nutrizione migliore” promuovendo alimenti sicuri attraverso le catene del valore della carne selvatica e domestica e per un “ambiente migliore” sviluppando approcci innovativi per migliorare le pratiche, costruire capacità per ridurre i rischi zoonotici e proteggere gli ecosistemi. La partnership sta lavorando con le amministrazioni nazionali e regionali e oltre 80 comunità locali e indigene, in 16 Paesi. L’iniziativa sta rafforzando approcci mirati innovativi e collaborativi per conservare gli animali selvatici, proteggere gli ecosistemi e migliorare i mezzi di sussistenza di coloro che dipendono da queste risorse».
Il nuovo finanziamento dell’Ue sarà utilizzato per aumentare l’impatto e la sostenibilità del programma completando i modelli e condividendo le lezioni apprese, gli strumenti e le innovazioni a livello nazionale, regionale e internazionale. L’iniziativa continuerà a collaborare con l’Organizzazione degli Stati dell’Africa, dei Caraibi e del Pacifico e con le organizzazioni regionali in Africa.
Marjeta Jager, vicedirettrice general della direzione generale per i partenariati internazionali (Dg-Intpa) della Commissione europea, ha concluso: «Costruire nuovi modelli scalabili per conservare la fauna selvatica e migliorare la sicurezza alimentare richiede tempo. Dobbiamo sviluppare ulteriormente i modelli testati dal programma Swm e diffondere e ampliare le scoperte, i risultati e gli approcci del programma per ottenere maggiori impatti. Per questo motivo, l’Unione europea cerca di fornire ulteriori finanziamenti per continuare il programma Swm fino a giugno 2029».