Fucile a 16 anni, spari dalle auto, aumento delle specie cacciabili e del periodo venatorio, no a nuove aree protette, impossibilità di impugnare i calendari venatori e depotenziamento dell’Ispra
Ddl Caccia selvaggia, Wwf: «Fratelli d’Italia e Governo Meloni contro la fauna italiana»
Lav: il più grande attacco mai sferrato nei confronti della fauna selvatica. Bonelli: sono queste le priorità del governo?
[29 Dicembre 2023]
In Senato è stato presentato un Disegno di legge, a firma del senatore di Fratelli d’Italia Bartolomeo Amidei, ma predisposto dall’eurodeputato Sergio Berlato, noto per le sue posizioni pro caccia selvaggia, c che prevede: Ecco alcune delle novità che la maggioranza parlamentare si appresta ad approvare: fucili in mano ai sedicenni, armi nelle aree protette, ampliamento del periodo di caccia, incremento del numero di specie cacciabili, cancellazione dei giorni di silenzio venatorio, nomadismo venatorio, esautorazione dell’ISPRA.
Secondo il Wwf. così il governo Meloni «Punta a sradicare ogni tutela per la fauna selvatica nel nostro Paese. Continua l’accanimento del Governo e della sua maggioranza parlamentare – in particolare del partito della Presidente del Consiglio – contro gli animali».
Anche per la Lega Antivivisezione (LAV) «Non si ferma il più grande attacco mai sferrato nei confronti della fauna selvatica cominciato a gennaio 2023 con l’approvazione dell’emendamento “caccia selvaggia”. Ora la maggioranza annuncia che fra pochi giorni saranno avviati i lavori di demolizione dei pur minimi livelli di tutela degli animali selvatici contenuti nella Legge 157/92. Un vero e proprio attacco frontale ai principi fondamentali della nostra Repubblica che all’articolo 9 della Costituzione impone la tutela di biodiversità e animali.Una violenza inaudita e intollerabile perché voluta e sostenuta da un Governo contro la volontà della stragrande maggioranza dei cittadini».
La LAV promette battaglia: «Noi saremo sempre in prima linea per contrastare, con ogni azione, la drammatica deriva filo venatoria di una politica che utilizza gli animali selvatici come strumento per raccogliere consenso tra le frange più estremiste del mondo della caccia».
Secondo il Wwf, «Il testo è un concentrato di pura ideologia e fanatismo, che si traduce in deroghe e concessioni ai cacciatori a tutti i livelli: dalla creazione di istituti scientifici regionali con conseguente depotenziamento di ISPRA, alla cancellazione di ogni limite sulla cattura e detenzione di uccelli utilizzati come “richiami vivi”, incluse addirittura le civette; dal divieto di creare nuove aree protette, alla riduzione a 16 anni dell’età minima per imbracciare un fucile; dalla cancellazione del principio che lega il cacciatore al territorio, al prolungamento della stagione venatoria e degli orari di caccia, sino alla eliminazione delle giornate di “silenzio venatorio”. Come se non bastasse, vengono ridotte le sanzioni, anche con la trasformazione di alcune tra quelle penali in amministrative. Queste norme, se approvate, sarebbero in evidente contrasto con la Costituzione e con la normativa europea e se attuate arrecherebbero danni incalcolabili al patrimonio unico di biodiversità di cui l’Italia è custodez.
Ma nei gorni scorsi il sottosegretario al ministero dell’agricoltura Patrizio Giacomo La Pietra, anche lui di Fratelli d’Italia, ha dichiarato che con il nuovo anno si punterà ad approvare questa norma che stravolge l’attuale legge 157/1992, sulla tutela della fauna selvatica e la disciplina dell’attività venatoria.
Il Wwf ricorda che «Tutto ciò accade a un anno esatto dall’approvazione dell’emendamento alla legge di Bilancio che oggi consente di sparare potenzialmente ad ogni animale selvatico, anche nelle aree protette e nelle città e solo a pochi giorni da quando la Commissione europea ha dichiarato l’intenzione di aprire una procedura d’infrazione contro l’Italia proprio a causa di questa modifica, con il rischio, per ogni singolo cittadino italiano, non solo per i cacciatori, di pagare una sanzione giornaliera di oltre 8.000 euro.
A questo si aggiungono altri provvedimenti filo-venatori entrati in vigore nel corso dell’anno, come la ricostituzione del Comitato tecnico faunistico venatorio nazionale e le modifiche al DL Asset che hanno già provocato gravi ripercussioni tra cui l’apertura di una procedura Pilot europea, causata dalla mancata adozione di misure di contrasto al bracconaggio, dall’autorizzazione della caccia nei confronti di specie in declino e per la violazione del regolamento europeo che vieta l’utilizzo delle munizioni di piombo nelle zone umide».
Il Panda italiano attacca le politiche della destra: «Il Governo Meloni-Lollobrigida e la sua maggioranza si stanno dimostrando succubi del peggiore estremismo venatorio, a sua volta foraggiato dalla potente lobby delle armi con provvedimenti che giovano a qualche gruppo e qualche carriera politica, ma danneggiano l’intera collettività. In tutto questo è diventato ormai imbarazzante il silenzio del Ministro dell’Ambiente Pichetto Fratin. Gli effetti della crisi climatica e di quella di biodiversità sono sotto gli occhi di tutti: accanirsi contro la natura è una scelta assurda e incomprensibile e per questo il Wwf si batterà con tutti gli strumenti a propria disposizione e in tutte le sedi per fermare questo scempio. Se Fratelli d’Italia intende essere il partito dei cacciatori è bene che gli italiani lo sappiano e contrastino questa folle deriva spara-tutto a scapito di un bene comune come la biodiversità italiana».
Sul Ddl di FdI interviene anche l’Ente Nazionale Protezione Animali (ENPA) «Il disegno di legge che, oltre a sterminare milioni di animali, consente di armare i minorenni per la caccia nel tentativo di risollevare una pratica pericolosa e odiata dagli italiani e di accontentare le lobby degli armieri e del mondo venatorio, rappresenta un attentato all’ordine pubblico e all’incolumità dei cittadini. Nel mirino delle doppiette – sottolinea Enpa – finiscono anche gli italiani poiché la diffusione sempre più capillare delle armi da caccia, voluta dai produttori di armi e spalleggiata da una parte consistente di FdI, porterebbe a una inaccettabile militarizzazione del territorio. Ma, soprattutto, la norma che autorizza i minorenni a sparare avrebbe conseguenze psicologiche pesantissime su adolescenti che, lo ricordiamo, sono ancora in piena formazione. Il via libera alle armi per i minorenni è solo la punta dell’iceberg di un inaccettabile progetto ammazza-animali, un vero colpo di Stato contro la fauna selvatica, peraltro tutelata dall’articolo 9 della Costituzione. Secondo Enpa, siamo di fronte a una dichiarazione di guerra contro i selvatici, che non sarà tollerata in Europa, come dimostrano gli annunciati contenziosi di cui il nostro Paese dovrà rendere conto. Questo disegno di legge non è né una boutade né una iniziativa isolata, ma rientra in un preciso disegno strategico perseguito fin dall’insediamento dell’attuale governo: quello di fare carta straccia delle nostre normative ambientali e di consentire alle lobby estremiste dei cacciatori, degli agricoltori e dagli armieri di sparare a qualunque animale si muova sul nostro territorio. Cosa pensa Giorgia Meloni, che tanto dice di avere a cuore la sicurezza dei cittadini italiani e il rispetto delle regole, di questo ennesimo colpo di mano? Ritiene opportuno, Meloni, che si armino i minorenni e che si permetta loro di sparare a altri esseri viventi? Ovviamente, noi faremo tutto quanto in nostro potere per fermare questo scempio».
La prima reazione dell’opposizione arriva dal co-portavoce di Europa Verde e deputato dell’Alleanza Verdi Sinistra Angelo Bonelli: «Il recente tentativo da parte del partito di Giorgia Meloni di modificare la legge sulla caccia, oltre a rappresentare un attacco all’ambiente e al benessere degli animali, sottolinea un’allarmante indifferenza verso le reali necessità del Paese e solleva seri dubbi sulle priorità politiche del governo, impegnato a destinare miliardi di euro per un’opera come il Ponte sullo stretto, sottraendo finanziamenti necessari per il sud. La proposta di permettere l’uso dei fucili già a 16 anni e di estendere considerevolmente la stagione di caccia, con la possibilità di attività venatorie nelle aree protette e demaniali, rappresenta un grave rischio per l’equilibrio ecologico e la biodiversità. Tutto ciò serve solo a dare forza all’industria delle armi. Questa mossa non solo mette a repentaglio la vita selvatica, ma mina anche gli sforzi di conservazione degli habitat naturali».
Bonelli denuncia: «E’ sconcertante constatare che mentre vengono tagliati fondi per settori vitali come la sanità e le pensioni, si assiste a un aumento esponenziale delle spese militari. Il bilancio del Ministero della Difesa ha sorpassato per la prima volta la soglia dei 29 miliardi di euro, registrando un aumento significativo di 1,438 miliardi di euro (+5,1% rispetto al 2023), portando l’Italia a destinare una cifra senza precedenti di circa 10 miliardi di euro alle spese in armamenti. Un governo forte con i deboli e debole con i forti, che non ha il coraggio di recuperare la ricchezza accumulata dai grandi colossi attraverso gli extraprofitti bancari ed energetici, che non è nemmeno riuscito a recuperare gli 8 miliardi di euro della tassa Draghi sugli extraprofitti energetici, non pagati e sanati da Meloni».